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Daniele Ceschin – Giuseppe Corazzin – 2001

Daniele Ceschin
Sommacampagna (Vr), Cierre, pp. 132, euro 11,36

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume di Ceschin (dottorando di ricerca in Storia sociale europea presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia), dedicato alla definizione biografico/politica di Giuseppe Corazzin, è inserito nella collana ?profili novecenteschi? diretta da Mario Isnenghi, rivolta allo spazio storico e geografico rappresentato dal Veneto, ma non si limita a quei confini, anche se al loro interno si dispiega larga parte degli eventi oggetto dell’indagine. Si tratta infatti di una attenta ricostruzione non solo del percorso di uno dei personaggi di rilievo nella vicenda sindacale e politica del Veneto dall’inizio del ‘900 all’avvio della dittatura fascista, ma anche di quella fase che portò ad una progressiva definizione dell’organizzazione sindacale cattolica nel primo dopoguerra. Corazzin ne è uno dei protagonisti: organizzatore dei contadini nella zona di Treviso, partecipa direttamente alle lotte del periodo giolittiano, poi alla complessa adesione dei cattolici al primo conflitto, e infine alle vicende del biennio postbellico e della prima fase della dittatura, contrassegnando con la sua azione la storia del Veneto di quegli anni.
Il volume ripercorre le tappe della vita di Corazzin, definendo il contorno del movimento cattolico trevigiano dalle origini agli anni del primo dopoguerra, soffermandosi sul rapporto che si crea tra guerra/sindacato/partito nella sua personale esperienza e, nella parte centrale, sul complesso e contraddittorio periodo postbellico, giungendo fino all’avvio della dittatura fascista che coincide con la sua prematura scomparsa.
Ne emerge una figura di sindacalista e politico fortemente ancorato alla sua terra, con la quale instaura un rapporto profondo, e assolutamente costante nei valori durante tutta la sua vita. Di questo riconoscersi nelle sue radici, tuttavia, non rimane solo un’impronta locale (che ne fa uno dei protagonisti delle lotte contadine nell’area veneta, e trevigiana in particolare, nel 1920), ma emerge anche una dimensione più ampia, di livello nazionale, che si esplica a livello sindacale ma anche sul piano del giornalismo politico.
Corazzin è infatti colui che dal 1916 al marzo 1918 partecipò alla definizione ed alla fondazione della Confederazione Italiana del Lavoro (Cil), nel cui esecutivo venne eletto nel settembre successivo, assumendone poi, per un breve periodo, l’incarico di Segretario generale. Ma è anche il protagonista de ?La vita del popolo? e de ?Il Piave?: due giornali minori che testimoniano non solo il panorama veneto e trevigiano di quegli anni, ma anche la costante attività di Giuseppe Corazzin e, specie nel caso del ?Piave?, del suo progressivo avvicinarsi ai temi dell’antifascismo, quando rimane ?uno dei pochi a difendere i coloni dagli sfratti degli agrari che hanno fatto ormai causa comune con il fascismo, anche se il suo antisocialismo [?] e la sua prematura scomparsa [?] gli impediscono di compiere una scelta più netta? (p. IV).

Pasquale Iuso