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Debora Migliucci – Per il voto alle donne. Dieci anni di battaglie suffragiste in Italia (1903- 1913) – 2006

Debora Migliucci
Presentazione di Arianna Censi, Francesca Corso e Maria Teresa Sillano, Prefazio

Anno di pubblicazione: 2006

Il sessantesimo anniversario del riconoscimento dei diritti politici alle donne in Italia ha offerto lo spunto per alcune pubblicazioni sul tema. Tra queste, il contributo di Debora Migliucci si caratterizza per aver incentrato la ricerca sugli anni cruciali del suffragismo italiano, per averne ricostruito le dinamiche di formazione, radicamento e declino, e per aver analizzato il sistema di relazioni politiche messe in campo dal movimento stesso. La stampa prodotta dai vari gruppi attivi per la causa suffragista, i fondi conservati presso gli archivi dell’Unione Femminile Nazionale e gli atti parlamentari costituiscono le fonti principali su cui è basata la ricostruzione storica. I temi analizzati sono quelli in un certo senso divenuti «classici» nella storiografia sull’argomento: le difficoltà incontrate in sede legislativa per promuovere non solo il riconoscimento dei diritti politici, ma anche per introdurre alcuni diritti civili, quali la ricerca della paternità e la fine dell’autorizzazione maritale, e per avviare timide misure di protezione del lavoro femminile e poi ancora le relazioni con taluni parlamentari più sensibili alla causa dell’eguaglianza tra i sessi, l’attenzione ad alcune figure significative del movimento italiano (si veda al riguardo l’apposita appendice). Se per un verso, vengono quindi ricostruite le tante attività promosse per ottenere l’allargamento dei diritti politici (la formazione di specifici comitati, le petizioni popolari, l’attività propagandistica e giornalistica), per un altro non mancano alcuni spunti di riflessione riferiti sia alle radicate obiezioni poste al riconoscimento di un ruolo pubblico per le donne, sia alle posizioni di (molte) donne che espressero una netta resistenza verso le battaglie suffragiste e che comunque non si sottrassero al confronto con le suffragiste stesse. Naturalmente, l’esclusione delle donne dalla riforma elettorale Giolitti del 1912 e il diffondersi della cultura nazionalista e interventista resero il contesto culturale radicalmente nuovo, tale da incidere sensibilmente sulle domande e sui connotati di fondo del movimento femminista. Il testo offre lo spunto per un interrogativo più generale, che va ben oltre il saggio in questione: decenni di interessanti riflessioni critiche sull’uso della categoria di gender, sulle sue possibilità euristiche, sul modo di ripensare la storia politica delle donne sembrano essersi assopite (o forse aver preso una strada autonoma rispetto alla ricerca storiografica) per lasciare spazio a ricostruzioni evenemenziali dei dibattiti parlamentari, delle varie articolazioni che il movimento delle suffragiste ha conosciuto e così via. Tutto ciò non può che lasciare qualche perplessità.

Vinzia Fiorino