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Diego Belloni – La transizione post-socialista dell’economia ungherese – 2002

Diego Belloni
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, pp. 358, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2002

Questo volume di Diego Belloni intende ricostruire il passaggio dell’economia ungherese dal ?socialismo al gulasch? al libero mercato, studiando in particolar modo le privatizzazioni sia nell’agricoltura, sia nell’apparato industriale che furono promosse, negli anni 1990-1994, dal governo di centro-destra espresso dal primo parlamento magiaro post-comunista. Favorite anche dal riformismo economico del regime kadariano, esse contribuirono certamente ad inserire rapidamente l’Ungheria nel mercato capitalistico globale ? anche se, sul piano sociale, ebbero l’effetto di ?raddoppiare il numero di coloro che vivevano al di sotto della soglia di povertà? (p. 300).
È un vero peccato, però, che questo pur corposo libro, peraltro mal scritto (tra l’altro, la punteggiatura è, per così dire, estremamente parsimoniosa?), dia troppo spesso l’impressione di essere il risultato di una compilazione molto affrettata e fondata su materiali spesso scarsamente assimilati.
Non mancano, nelle pagine del Belloni, errori inammissibili in un libro sull’Ungheria: a p. 9, infatti, egli attribuisce la fine della Repubblica dei Consigli di Béla Kun all’intervento militare di una Piccola Intesa che, però, si costituì solo nel 1920-21; e a p. 10 l’ammiraglio Horthy viene gratificato del grado di generale?
Una maggiore consuetudine con la bibliografia sull’argomento disponibile in lingua francese, in ogni caso, avrebbe certamente portato il Belloni ad evitare l’uso ? e soprattutto l’abuso ? di orribili anglicismi, come ?implementazione?; e un residuale rispetto per la nostra lingua lo avrebbe forse dissuaso dal creare arditi neologismi, come ?irrigidimentazione? (pp. 48 e 102).

Lauro Grassi