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Dolores Negrello – Il PCI padovano nell’ultimo ‘900. Dissensi e antagonismi politici, con saggi di Vittorio Marangon, Giuliano Lenci, Alberto Galeotto – 2004

Dolores Negrello
Milano, Franco Angeli, pp. 291, euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il libro è la prosecuzione di una ricerca sul Partito Comunista a Padova avviata con il volume A pugno chiuso. Il Partito Comunista padovano dal biennio rosso alla stagione dei movimenti (Milano, Angeli, 2000), e che ora l’autrice estende fino agli anni Novanta. Il lavoro è stato condotto essenzialmente presso il Centro studi ?Ettore Luccini? di Padova, che conserva l’archivio della Federazione provinciale del PCI. L’opera è dedicata, nella prima parte, al PCI padovano, e nella seconda ai movimenti ?antagonistici? che dalla fine degli anni Settanta scossero l’orizzonte politico della sinistra, nel Veneto e in Italia.
La prima sezione comprende i contributi di Vittorio Marangon e di Giuliano Lenci. Al primo, oltre all’articolo sul contesto economico e sociale veneto degli anni Settanta, si deve pure il saggio sul Compromesso storico e le sue ripercussioni nella regione. Lenci, nel capitolo sul PCI dagli anni Settanta alla ?svolta? della Bolognina, un capitolo in difficile equilibrio fra l’orizzonte nazionale e quello provinciale, ripercorre con un racconto autobiografico Le ultime giornate di Berlinguer a Padova, di cui era stato testimone partecipante. Per il resto, l’autore ha cercato di porre a confronto l’evoluzione politica nazionale del PCI con la dimensione provinciale e regionale del Partito, in una realtà complessa quale è quella veneta, tradizionalmente poco recettiva rispetto al Partito. Questo tentativo di raccordo, cruciale per la comprensione degli equilibri locali, non sempre appare riuscito, mentre in più punti prevale una mera giustapposizione dei diversi piani.
Nella seconda sezione, in cui figurano un terzo contributo di Marangon sul Dissenso cattolico ed un intervento autobiografico di Alberto Galeotto, imputato nel famoso processo del 7 aprile, Negrello, senza interrogarsi a fondo sul significato politico che le forme di antagonismo diffuso esercitarono nella società e nel Partito Comunista, delinea una mappa dei principali movimenti politici e sociali, di diffusione nazionale o di ambito locale, fornendone una sommaria descrizione. Al processo del 7 aprile è dedicato un intero paragrafo, nel quale, accanto alle testimonianze di alcuni imputati, brani tratti direttamente dagli atti processuali e dalla sentenza si intrecciano al tessuto narrativo: una costruzione più rigorosa, sia nell’uso delle fonti, sia nella distinzione fra analisi e apparato documentario, sia infine nell’impostazione cronologica, avrebbe verosimilmente agevolato la lettura.
Nel complesso, il lavoro non consente di approfondire la conoscenza del PCI padovano in una fase critica di mutamento della cultura politica e della società italiana, né di cogliere i nessi e le relazioni con l’evoluzione del PCI nazionale. Manca una solida struttura interpretativa, e la visione d’insieme ne risulta frammentata. Nondimeno, l’opera presenta dati statistici, resoconti congressuali, documenti, o stralci di documenti, di un certo interesse per chi si accosti alla studio del PCI padovano e veneto, oltre ad essere una testimonianza del vivace impegno militante dell’autrice.

Monica Fioravanzo