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Elena Carano – Oltre la soglia. Uccisioni di civili nel Veneto 1943-1945 – 2007

Elena Carano
Padova, Cleup, 563 pp., Euro 25,00

Anno di pubblicazione: 2007

Questo ponderoso volume ricostruisce in maniera assai minuziosa l’impatto della guerra ai civili sulla società veneta durante i mesi dell’occupazione nazista. Grazie a un ampio censimento delle fonti degli archivi locali, di quelli dei tribunali militari di Padova e Verona e dell’ACS (non v’è menzione invece delle inchieste alleate né di fonti tedesche), Carano stima in oltre 1.100 i civili uccisi per mano tedesca o fascista nel corso di un conflitto che va «oltre la soglia», cioè oltre le consuetudini delle politiche di repressione adottate da un esercito occupante nei confronti della popolazione civile.L’a. si misura con le difficoltà di definizione del termine «civile» (Lo sono i renitenti? E i sacerdoti, anch’essi colpiti dalla violenza di occupazione? E che dire di coloro che assistono partigiani ed ex prigionieri alleati o renitenti, e che magari al termine del conflitto si vedranno attribuita la qualifica di patriota?). Quindi, passa in rassegna le diverse azioni violente compiute nelle province venete, elaborando una tipologia – per la verità non sempre chiara – che distingue tra rappresaglie e rastrellamenti antipartigiani, tiene conto delle uccisioni di disertori e renitenti, di quelle frutto «del caso», di diversi episodi di difficile interpretazione (spesso a causa della carenza delle fonti a disposizione), e infine di un amplissimo numero di «eccidi durante la ritirata». Sono questi – con un vero e proprio stillicidio di uccisioni che nell’aprile 1945 fa da contorno a stragi maggiori come quelle di Pedescala (VI) e Santa Giustina in Colle (PD) – che evidenziano la specificità del quadro veneto nel contesto nazionale della guerra ai civili. Ed è proprio a partire dall’analisi di questi episodi, frutto della miscela esplosiva di «furia» tedesca ed «euforia» per la liberazione, che l’a. si misura anche con il tema della eventuale responsabilità partigiana in relazione alle stragi.La ricerca ha permesso la compilazione di una tabella cronologica degli oltre 330 episodi di violenza censiti, che tiene conto delle stragi ma anche delle uccisioni singole. Forse, ci sarebbe stato bisogno di un maggiore sforzo interpretativo, tentando di individuare delle fasi cronologiche all’interno della guerra ai civili veneta. In un contesto nel quale il riferimento al movimento del fronte o alla costruzione di tracciati difensivi non conta quanto in altre regioni (Campania, Toscana), sarebbe stato utile provare a legare l’andamento della violenza sui civili con alcuni eventi nazionali (esiste anche in Veneto un picco repressivo all’indomani di via Rasella, e ancora nei tre mesi che seguono la liberazione di Roma?) e con le scansioni della storia del locale movimento partigiano.Il libro merita comunque di esser segnalato come una delle migliori ricerche sul tema delle stragi edite negli ultimi anni, e conferma – ove ve ne fosse bisogno – la necessità di puntuali ricostruzioni dei quadri regionali e sub-regionali: solo grazie a queste si potrà arrivare finalmente a delineare un quadro nazionale davvero esaustivo.

Gianluca Fulvetti