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Elisa Gori – L’istruzione in appalto. La scuola elementare a sgravio dall’unità al fascismo – 2007

Elisa Gori
Milano, FrancoAngeli, 219 pp., Euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2007

Storica dell’educazione, Elisa Gori dedica un volume alle scuole elementari a sgravio, meglio conosciute come «paritarie» (dizione che assunsero nel 1935), cioè quelle scuole gestite da enti, associazioni e singoli, e utilizzate dai Comuni prima e dallo Stato poi «a sgravio» dei loro obblighi istituzionali. Rientrano in questa categoria di scuola pubblica molteplici tipologie in realtà fra loro molto diverse: alcune scuole preunitarie di grande prestigio (ad esempio, le scuole Leopoldine), così come quelle degli istituti assistenziali retti dagli ordini religiosi e le piccole scuole di campagna.L’a. ne ricostruisce le vicende con l’intento di quantificarle, valutarne l’operato e il peso che ebbero nel sistema scolastico nazionale e lo fa soffermandosi sugli snodi politico-amministrativi che via via ne mutarono la normativa: dalla Legge comunale e provinciale del 1865 alla riforma del 1935, fermandosi sulle riforme crispine e la legge sulle municipalizzazioni del 1903, fino al Testo unico del 1934 sulla finanza locale. L’analisi delle fonti normative, delle quali Gori mette in rilevo l’interpretazione, spesso assai elastica e piegata a prassi locali, si accompagna a quella delle inchieste ministeriali (essenziale per la ricchezza di dati quella svolta dal ministro Corradini nel 1905-1906), dei verbali del Consiglio superiore dell’Educazione nazionale e, per il periodo ottocentesco, della statistica dei lasciti e dei legati per l’istruzione, unica fonte utilizzabile per avere indicazioni quantitative.All’indomani dell’Unità le scuole a sgravio rientrano fra i numerosi provvedimenti d’urgenza necessari a istituire le scuole elementari su tutto il territorio nazionale e, come altri provvedimenti, mettono in luce la necessità di recuperare tradizioni più vicine all’assistenza e alla beneficenza che a una moderna idea di scuola. Si configurano, dunque, come uno degli indicatori del «lento passaggio che viene ad identificare l’istruzione elementare come un ambito dotato di proprie caratteristiche di educazione e istruzione distinte e diverse da quelle tradizionali dell’assistenza, con le quali avevano mantenuto nel tempo forme di commistione e di contiguità» (p. 18). Una vicenda ben delineata dall’a. che, attenta a seguire la storia dell’amministrazione scolastica parallelamente a quella dell’assistenza e della beneficenza, ne evidenzia i confini sfumati e gli elementi di ambiguità. La ricerca di Gori, dunque, fornisce un ulteriore tassello della storia del sistema scolastico italiano, un originale punto di vista dal quale osservarlo e consente di mettere a fuoco una peculiarità della politica scolastica italiana nella quale lo sgravio costituisce «una costante – condotta talvolta a malincuore e tenuta un po’ nascosta» (p. 16).Chiudono il volume un’appendice normativa (1860-1935) e una documentaria, che raccoglie la tavola riassuntiva delle scuole a sgravio dell’inchiesta Corradini, il verbale del Consiglio superiore dell’Educazione nazionale (1934) e i dati emersi dall’indagine dell’ispettore Senesi (1940).

Teresa Bertilotti