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Emanuela Scarpellini – Comprare all’americana. Le origini della rivoluzione commerciale in Italia 1945-1971 – 2001

Emanuela Scarpellini
Bologna, il Mulino, pp. 352, euro 23,24

Anno di pubblicazione: 2001

È davvero una sorpresa positiva il volume di Emanuela Scarpellini, che corona una pluriennale ricerca condotta con passione attraverso archivi italiani e statunitensi sulle origini della grande distribuzione commerciale in Italia. Innanzitutto perché innova e rilancia un settore di studi, la storia della distribuzione commerciale, ampiamente sottovalutato dalla nostra storiografia economico-sociale che, se si escludono i contributi sulla cooperazione di consumo, non ha saputo raccogliere e sviluppare le promettenti indicazioni offerte dai pionieristici lavori di Vera Zamagni e Franco Amatori. In secondo luogo perché l’autrice, pur provenendo da studi di storia culturale e politica mostra una competenza teorica e una solidità metodologica raramente riscontrabile negli storici economici o d’impresa ?professionali?: il sapiente mix di spunti e suggerimenti tratti dalla teoria economica, dalla letteratura manageriale, dalla storia d’impresa e dalla sociologia ? i riferimenti spaziano da J.A. Schumpeter a K. Weick, da A. Hirschman a M. Porter, da M. Olson a C. Sabel, da R. Tedlow a A. Chandler, ecc. ? rende agevole l’inquadramento analitico e conferisce alla ricerca un equilibrio e uno spessore comparatistico che evitano il rischio di autoreferenzialità spesso insito in questo tipo di contributi. Infine perché il lavoro si segnala anche per la ricca trattazione delle implicazioni sociali, culturali e politiche suscitate dalla comparsa del ?supermarket?.
Il volume si compone di cinque capitoli. Il primo inquadra i problemi del settore della distribuzione dalla fine della guerra agli anni ’50 e si sofferma in particolare sulla politica dell’associazione di categoria, la Confcommercio. Il secondo e il terzo trattano della comparsa dei primi supermercati, grazie ad iniziative private statunitensi in collaborazione col capitale italiano, e del loro progressivo sviluppo fino ai primi anni settanta; ma anche delle ripercussioni sociali del fenomeno, tanto sui modelli di consumo del paese quanto, soprattutto, sul mondo della piccola distribuzione, che cercò di contrastare anche politicamente tali iniziative. Il quarto capitolo è dedicato alla crescita dei grandi magazzini, collegata alla grandi trasformazioni intervenute negli anni del miracolo economico. Il quinto capitolo infine, esamina la situazione delle piccole aziende e la risposta politico-organizzativa della Confcommercio fino all’approvazione (1971) della legge quadro del settore, che regolerà il mondo della distribuzione commerciale fino al 1999.
L’autrice mostra come l’importazione del modello di distribuzione e consumo americano nel nostro paese non sia stato un fenomeno di pura imitazione, bensì di progressivo adattamento ?al contesto sia con modificazioni formali per soddisfare gusti e tradizioni del paese ospitante, sia con mutamenti profondi e strutturali? (p. 153): un’ulteriore conferma delle peculiarità, e dei limiti, del nostro processo di americanizzazione, come ormai rilevato dalla storiografia più avvertita.

Pierangelo M. Toninelli