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Emilio Franzina (a cura di) – Una trincea chiamata Dolomiti. 1915-1917. Una guerra, due trincee / Ein Krieg, Zwei Schützengräben – 2003

Emilio Franzina (a cura di)
Udine, Gaspari, pp. 279, euro 14,50

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume riporta atti del convegno organizzato a Cortina il 14-15 dicembre 2001. Si tratta per molti motivi di un’iniziativa di pregio, arricchita con la sua consueta cura dall’editore Gaspari, che ha aggiunto un apparato iconografico che rende il volume appetibile non solo ai cultori accademici della storia della Prima Guerra mondiale ma a quel vasto e importante pubblico di lettori, in particolare del Nord-Est, che continuano a seguire con grande attenzione l’editoria della Grande Guerra.
Il maggiore fra i motivi dell’importanza di questa pubblicazione sta, come indica il suo titolo parallelo bilingue, nel vedere affiancati autori italiani (E. Franzina, A. Gibelli, F. Todero, B. Bianchi, A. Staderini, L. Palla, E. Bricchetto, F. Cappellano, S. Sartorelli, L. Urettini) e austriaci (W. Rosner, B. Mazohl-Wallnig, H.J.W. Kuprian, G. Barth-Scalmani, E. Sauermann, C. Beertsch, O. Ueberegger, T. Rach, K, Scharr, B. Mertelseder, S. Wisthaler, V. Gruber, M. Rettenwander). I temi dei così numerosi interventi vanno dalle rassegne storiografiche generali sulla produzione recente ad aggiornati studi monografici su aspetti specifici: dall’assistenza e dal controllo sociale alla militarizzazione, dalla letteratura militare alla resa artistico-figurativa del conflitto, dalla giustizia all’occupazione militare, dalle condizioni sociali delle popolazioni confinarie alle misure prese dalle amministrazioni civili o militare-occupanti sino alla religiosità popolare. Da molte e diverse angolature, insomma, Italia e Austria e più precisamente i territori confinari dei due Stati in guerra sono presi in esame con contributi talora anche suggestivi, mentre i contributi più generali (le rassegne di Gibelli e Mazohl-Wallnig e gli affondi sui rapporti fra warfare e welfare durante la guerra di Procacci e Kuprian) tracciano i binari storiografici entro cui molto, se non tutto, si muove.
Franzina, nella sua Introduzione, spiega bene la chiave del convegno e della pubblicazione quando si riferisce agli autori come a ?storici [che] combinano profittevolmente i piani incrociati della storia militare e amministrativa con quelli della storia sociale e ?territoriale’ alpina di un conflitto d’immani proporzioni che frontalmente investì? questi territori di confine (p. 15). L’ambizioso obiettivo complementare ? declinato assai variamente dai numerosi autori ? è consistito inoltre nel cercare di cogliere come tale investimento bellico trasformò profondamente quei territori con ?risonanze stratificate e durevolissime? (ancora Franzina) da un lato come dall’altro della frontiera.
Incontri di studio internazionali sono talmente rari che si auspica che le amministrazioni pubbliche, in particolare quelle confinarie, sappiano dare consistenza e regolarità a occasioni simili.

Nicola Labanca