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Enzo Collotti (a cura di) – Razza e fascismo: la persecuzione contro gli ebrei in Toscana 1938-43 – 1999

Enzo Collotti (a cura di)
Carocci, Roma

Anno di pubblicazione: 1999

Sono raccolti in questi due volumi i risultati di un’ampia ricerca condotta, con il patrocinio della Regione Toscana, da un gruppo di allievi di Enzo Collotti. Il primo volume contiene numerosi saggi originali dedicati alla ricostruzione di diversi aspetti della persecuzione antiebraica in Toscana nel periodo detto della “persecuzione dei diritti”. Nel secondo volume sono invece pubblicati molti documenti inediti raccolti presso archivi pubblici e privati a cui si aggiunge una ricca ed utile bibliografia.
La ricerca è suddivisa in tre parti. Una prima parte è dedicata alla presenza ebraica in Toscana, con studi sul settimanale “Israel” (Valentina Piattelli) e sulla comunità ebraica fiorentina (Alessandra Minerbi). La seconda parte dello studio è dedicata all’analisi della stampa locale e della pubblicistica: “La Nazione”, “Il Bargello”, “Il Ferruccio” (Camilla Bencini), “Il Telegrafo”, “Sentinella Fascista”, la stampa ecclesiastica (Federica Balloni), nonché l’attività dei Guf e delle federazioni provinciali (Simone Duranti). Viene messo in rilievo e dimostrato che la propaganda antisemita non si reggeva soltanto sulle veline inviate da Roma, ma traeva forza dalla presenza nel territorio di un ceto intellettuale incline al razzismo. La presenza e le caratteristiche di queste forze condiziona in maniera significativa la campagna orchestrata dalla capitale. Contribuisce probabilmente anche a segnare le forme ed i modi della prassi persecutoria, oggetto della terza parte della ricerca. Sono analizzati, con gradi diversi di approfondimento, il censimento del ’38 a Firenze (Francesca Cavalocchi), le vicende dell’Università fiorentina (Francesca Cavalocchi e Alessandra Minerbi), l’internamento (Valeria Galimi), gli espropri e la precettazione per il lavoro coatto (Alessandra Minerbi).
Sono moltissimi e di varia natura gli elementi di interesse che racchiude in sé quest’opera. Mi sembra che emerga con chiarezza che mettendo in relazione il grado e le forme dell’integrazione ebraica, la forza e le caratteristiche delle correnti antisemite, nonché la qualità e la quantità del bottino (beni e cariche) che era possibile sottrarre agli ebrei, si possa capire meglio quali furono le dinamiche che caratterizzarono la persecuzione antiebraica in Italia. Solo una ricerca di storia locale può consentirci di comprendere appieno quali furono i processi innescati nel ’38 aiutandoci anche a tenere conto della difformità di questi processi sul territorio nazionale.

Guri Schwarz