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Enzo Collotti, Renato Sandri e Frediano Sessi (a cura di ) – Dizionario della Resistenza – 2001

Enzo Collotti, Renato Sandri e Frediano Sessi (a cura di )
vol. II, Luoghi, formazioni, protagonisti, Torino, Einaudi, pp. 881, euro 67,14

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume chiude questa opera di ampia sintesi, con l’impegno riuscito di ricondurre la Resistenza all’interno della più complessiva storia d’Italia e d’Europa nella seconda guerra mondiale e di dare conto, aprendo a nuovi temi, dei risultati più recenti della ormai vastissima letteratura resistenziale.
La terza parte del Dizionario, cui è riservato quasi per intero il volume, è costituita da un lemmario suddiviso in undici macrotemi: località; formazioni e organismi partigiani; zone libere; movimenti di massa, scioperi, organizzazioni unitarie; alleati e Resistenza; partiti e movimenti politici; stampa clandestina; stragi, eccidi, rappresaglie; luoghi di detenzione e tortura; lager nazisti; biografie. La scelta comporta una sistemazione particolarmente complessa in una materia così diversificata e articolata quale risulta la storia della lotta di liberazione dai tanti studi regionali e locali.
Dell’intera opera il lemmario può essere considerato la parte più problematica, non tanto per i rischi di omissione, pure presenti come avvertono gli stessi curatori, quanto per l’immagine inevitabilmente più frammentaria che ripropone, dovendo fare i conti con i diversi livelli di problematizzazione e rinnovamento della storiografia. Sembra di avvertire una non sempre risolta tensione fra lo sforzo di rinnovamento e il riaffiorare dei limiti di una storiografia resistenziale agiografica municipalistica. Alcune voci raccolgono gli arricchimenti della produzione storiografica più recente, come quella relativa alle stragi, agli eccidi e alle rappresaglie sulla popolazione civile, o anche gli studi che hanno affrontato temi difficili come le uccisioni di fascisti nel dopoguerra, i conflitti e le rivalità fra bande di diverso orientamento ideologico, le violenze perpetrate in nome di scelte ?rivoluzionarie? e ?di classe? (si vedano, per tutte, le voci ?strage di Schio?, ?Porzûs?, ?foibe?, dove questi temi sono affrontati senza infingimenti). Altre sembrano invece ricalcare schemi di interpretazione superati, soprattutto là dove la resistenza viene riproposta prevalentemente nella sua epopea militare e il processo di liberazione concluso al 25 aprile, tralasciando la problematicità del difficile passaggio dalla guerra alla pace e le tensioni create dal divario fra le aspettative di gran parte dei combattenti e la realtà politica del dopoguerra. Su questi temi torna il saggio di Gallo che apre la quarta parte dell’opera, dedicata a una lettura interpretativa più generale del fenomeno e a un bilancio storiografico e letterario aggiornato, con i saggi di Pavone e Ballone. Completano l’opera un elenco delle medaglie d’oro della guerra di liberazione, un’appendice statistica e quantitativa redatta da Rochat (di cui spiace però rilevare l’inopportunità polemica di annoverare fra la pubblicistica fascista un recente manuale di storia di Roberto Vivarelli), otto belle carte che consentono di vedere sul territorio le diverse fasi della guerra e della liberazione.

Brunella Dalla Casa