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Ernesto Balducci – Diari 1940-1945, tomo II: 1943-1945, a cura di Maria Paiano – 2004

Ernesto Balducci
Firenze, Olschki, pp. X-439, euro 42,00

Anno di pubblicazione: 2004

La pubblicazione, ad un anno di distanza dal primo, del secondo volume dei diari che Ernesto Balducci scrisse durante l’ultimo periodo della sua permanenza nel Seminario romano presso lo studentato interprovinciale filosofico-teologico dei padri Scolopi, rientra nel meritevole progetto di rendere disponibili agli studiosi, e in generale a chi ha interesse per la figura del religioso fiorentino, le riflessioni e gli appunti degli anni della sua formazione. In questo modo è possibile seguire l’itinerario intellettuale e le letture da lui fatte in giovinezza, che grande influenza avrebbero avuto nella caratterizzazione intellettuale dell’uomo. Anche questo tomo è curato, con precisione filologica e con un’innegabile conoscenza del contesto religioso e politico dell’epoca, da Maria Paiano; la studiosa ha inteso in realtà questo secondo volume come un tutt’uno con quello precedente, tanto è vero che l’introduzione, ricca e documentata, ad entrambi i tomi è presente nel primo, mentre l’indice complessivo dei nomi è riportato nel secondo.
Dalla lettura del primo volume risultava già evidente il disagio del giovane Balducci nei confronti degli orientamenti formativi imposti dai superiori, che gli imponevano il primato della disciplina sullo studio; ma fu proprio a partire dagli ultimi mesi del 1943 che Balducci maturò nuove esigenze culturali, evidenti nella propensione verso letture più libere. Se fino a quel momento, infatti, la preoccupazione di arricchire i contenuti della sua vocazione artistico-religiosa furono predominanti, e al centro delle sue riflessioni vi era la ricerca di un sistema filosofico e di una spiritualità adeguati alle sue esigenze di composizione armonica dei rapporti tra natura e grazia secondo il modello dell’umanesimo cristiano (ricerca che lo portò ad approfondire Agostino, Tommaso, le correnti dell’esistenzialismo e dello spiritualismo francese, ma anche l’idealismo gentiliano e crociano), con il crollo del fascismo e i tragici avvenimenti che seguirono nei mesi successivi Balducci iniziò a riflettere anche sulle questioni politiche e sociali che caratterizzavano la vita del nostro paese, nel tentativo di individuare una soluzione ?cristiana? ai molteplici problemi della società umana. Così Balducci nei suoi diari fa riferimento allo sbarco degli alleati, all’occupazione di Roma, alla notizia (poi rivelatasi falsa) della morte di Mussolini; commenta la nascita del ?partito dei cattolici?, verso il quale, se in primo tempo dichiara un certo entusiasmo, ben presto prende le distanze, ritenendo di doversi collocare ?più a sinistra?. Del resto, già in questi anni il seminarista ipotizzava la conciliabilità tra Cattolicesimo e comunismo, tesi sostenuta in quel periodo anche da alcuni gruppi e movimenti, e che sarebbe tornata di estrema attualità, negli anni Sessanta e Settanta, proprio sulle pagine della rivista «Testimonianze», fondata dallo stesso Balducci nel 1958.

Daniela Saresella