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Ester Capuzzo (a cura di) – Cento anni di storiografia sul Risorgimento. Atti del LX congresso di Storia del Risorgimento italiano (Rieti, 18-21 ottobre 2000) – 2002

Ester Capuzzo (a cura di)
Roma, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, pp. 398, euro. 50,00

Anno di pubblicazione: 2002

L’ambizioso titolo del volume appare confermato dalla lettura dei diversi saggi che lo costituiscono, e che offrono una lettura critica delle principali fasi della risorgimentistica italiana destinata ad un pubblico di specialisti.
Il libro si apre con un saggio di Nicola Raponi su La storiografia sul risorgimento fino alla prima guerra mondiale, dedicato alla nascita, nel corso del primo decennio del secolo della storiografia scientifica sul Risorgimento. Nel saggio successivo Gennaro Sasso (Croce, Gentile, il Risorgimento), ci offre una stimolante analisi dell’ambiguo ruolo occupato dal concetto di ?decadenza? nella filosofia neoidealistica italiana e dei suoi effetti sulla riflessione di Croce e Gentile sulla storia d’Italia.
Romano Ugolini si sposta invece sul versante dell’Organizzazione degli studi storici nella prima metà del secolo, caratterizzata dal prevalere dell’iniziativa locale e dal rapporto dialettico tra i ?pretoriani della scienza? e le ?vestali del mito?. Tra queste due correnti si colloca l’azione di Ernesto Nathan ? cui nel saggio è dedicato ampio spazio ? caratterizzata dalla ?stretta connessione [?] tra ricerca storica e formazione della coscienza nazionale? (p. 91), ma di cui l’autore trascura il rapporto con la tradizione ?educativa? democratico-radicale.
Nella sua relazione su La storiografia sul Risorgimento tra le due guerre mondiali, Giuseppe Talamo mette poi in luce i risvolti ?etico-politici? che rivestì il dibattito sulla natura del Risorgimento e sul suo rapporto con il fascismo.
Fausto Fonzi, da parte sua, sottolinea la continuità rispetto alla fase precedente e l’omogeneità interna della Storiografia sul Risorgimento nel secondo dopoguerra (1945-1965), legate al netto predominio dello storicismo e alla ?centralità della politica nell’attività storiografica? (p. 202). Questa tradizione storiografica (di cui peraltro l’autore non ignora le complesse articolazioni interne) entra in crisi con gli anni Settanta e l’arrivo in Italia della ?nuova storia? delle ?Annales?. Peraltro Fonzi conclude notando lo svilupparsi di ?nuovi orientamenti? che paiono preludere a ?una stagione ricca di buoni frutti nel campo dei nostri studi? (p. 227).
Ma paradossalmente questa nuova stagione di studi e la ricca storiografia sull’Ottocento Italiano degli ultimi vent’anni è esclusa dall’economia del volume. Una lacuna solo parzialmente colmata dalla relazione di Alfredo Capone, dedicata a Tradizione del Risorgimento e identità nazionale, che è incentrata sulla riflessione di Rosario Romeo e che dà solo rapidamente conto della più recente produzione sul tema dell’identità nazionale. Si finisce così per essere più informati sui recenti sviluppi della Storiografia straniera sul Risorgimento grazie alla relazione di Filippo Mazzonis.
Chiudono il volume una relazione di Mauro Ferri sul rapporto tra Risorgimento e politica e una tavola rotonda sul Dibattito sulle identità nazionali nel ?900, che ha messo in luce le difficoltà in cui si dibatte l’identità nazionale in coincidenza con la più ampia crisi dello stato nazionale stretto tra istanza soprannazionali e rivendicazioni regionalistiche.

Pietro Finelli