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Fernanda Mazzanti Pepe (a cura di) – Culture costituzionali a confronto. Europa e Stati Uniti dall’età delle rivoluzioni all’età contemporanea – 2005

Fernanda Mazzanti Pepe (a cura di)
Genova, Name, pp. 451, euro 38,00

Anno di pubblicazione: 2005

Si tratta degli atti di un convegno internazionale che si è tenuto a Genova nell’aprile 2004. Essi sono preceduti da un composito ventaglio di saggi preliminari (una prefazione di F. Mazzanti Pepe, una presentazione di P. Schiera, una premessa di E. Rotelli, un’introduzione scritta a quattro mani da F. Rugge e ancora da F. Mazzanti Pepe), ricchi di indicazioni metodologiche. Il volume si articola, poi, in tre sezioni: Il costituzionalismo europeo tra miti e modelli (saggi di A. Torre, F. Bovini, M.S. Corciulo, K. Lavagna); Il costituzionalismo americano: caratteri originali ed evoluzioni (saggi di M. Fioravanti, T. Chopin, E. Sandoz, G. Buttà, S. Delfino); La circolazione del modello americano (saggi di G. Magrin, M. Lahmer, F. Stevens, L. Mannori, R. Camurri, C. Semino, T. Ricca).
Vari i fuochi tematici proposti dall’insieme dei contributi. Ci limitiamo a segnalarne tre.
Il primo è la coincidenza tra il ?ciclo della costituzione? (un fenomeno storico specifico, contraddistinto dall’emanazione di carte costituzionali e dalla loro circolazione) e la civilizzazione liberal borghese occidentale tra fine Settecento e Novecento.
Il secondo consiste nella perlustrazione delle modalità di ricezione non solo dei dati formali delle costituzioni, così come essi si riflettono nell’articolato delle carte, ma anche dei miti che fanno da scorta alla loro diffusione, e che talvolta svolgono una funzione ancora più rilevante di quella assolta dai testi ai quali si riferiscono (è il caso, ad esempio, del modello ?gaditano? nell’Europa della Restaurazione).
Un terzo, più specifico, attiene infine alla fortuna del modello costituzionale americano in Europa durante l’età liberale; tema sin qui ?sbrigativamente risolto nella considerazione della mancanza o irrilevanza? di una sua circolazione ?non foss’altro per l’inapplicabilità di un modello repubblicano a realtà monarchiche? (Mazzanti Pepe, p. 61). Da alcune delle ricerche qui presentate emerge invece la fertilità di un approccio all’argomento che privilegi l’aspetto delle ?suggestioni? (L. Mannori) più che quello, effettivamente meno o punto consistente, della ricezione tecnica. Ne deriva una rilettura del costituzionalismo europeo (ma specialmente italiano, risorgimentale e postrisorgimentale) che tende a mettere in luce l’implicito ?antistatalismo? di almeno una parte della cultura politica continentale postrivoluzionaria, e che sollecita un riesame di alcuni degli apparati categoriali sui quali si basa l’interpretazione corrente.
Da questo punto di vista, le ?suggestioni? americane rappresentano una linfa importante per l’anima ?girondina? e ?federalista? del costituzionalismo europeo liberale. Se ne ha una esemplificazione convincente seguendo il filo che si snoda attraverso i saggi di Mannori, Camurri, Semino, dedicati all’Italia prima e dopo l’Unità.

Marco Meriggi