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Fernando J. Devoto – Storia degli italiani in Argentina – 2007

Fernando J. Devoto
Roma, Donzelli, IX-501 pp., Euro 34,00 (ed. or. Buenos Aires, 2006)

Anno di pubblicazione: 2007

Nel quadro di una fertile ripresa degli studi di storia dell’emigrazione italiana e di una loro più adeguata considerazione da parte della nostra storiografia, persistono in genere alcuni limiti nelle scelte e nelle ricerche degli studiosi: l’eccessivo specialismo che induce molti ad occuparsi di un solo paese d’accoglienza, trascurando una necessaria riflessione comparativa; l’enfatizzazione di uno solo dei due versanti del processo migratorio, la partenza o l’arrivo, le cause o gli esiti, l’Italia o il paese di destinazione, mettendo in ombra la circolarità del fenomeno migratorio.A questi rischi si sottrae senz’altro l’argentino Fernando J. Devoto, uno dei massimi studiosi dell’emigrazione italiana in America latina, docente all’Università di Buenos Aires. Devoto, infatti, sostenitore dell’importanza di una prospettiva comparativa, è anche esperto della storia italiana, oltre che un raffinato studioso della storia latinoamericana. Sicché questo volume, pur aggiungendosi ai non pochi studi condotti sull’argomento (si pensi ai libri di L. Incisa di Camerana, E. Scarzanella, F. Korn, M. Nascimbene), si presenta con originali caratteri di sintesi e un equilibrato dosaggio che consegna la monografia tanto alla storia d’Italia quanto alla storia d’Argentina. Ad un anno dall’edizione spagnola, questa traduzione italiana è quanto mai utile, perché persiste ancora in Italia uno squilibrio tra la coscienza che ha l’Argentina della propria «italianità» e l’ingiustificata distrazione che da noi si manifesta nei confronti dell’Argentina.Il volume presenta un impianto cronologico che prende le mosse dalla pionieristica immigrazione ligure del primo ‘800, la quale conduce i liguri al Plata, ma poi anche ai più lontani porti del Pacifico, e fa da apripista all’immigrazione di massa proveniente dall’Italia nordoccidentale, in partenza da Genova. Più tardi, con la costruzione delle ferrovie, prevarranno, sulle professioni marinare e commerciali dei liguri, i flussi migratori rurali che condurranno «dalla Val Padana alla pampa gringa». Nell’ultimo trentennio del secolo subentrerà «l’alluvione migratoria del Mezzogiorno», proveniente in specie dalle province di Salerno, Potenza e Cosenza, in partenza principalmente dal porto di Napoli e orientata verso le aree urbane piuttosto che verso le zone rurali da colonizzare. Dopo la drastica interruzione degli anni ’30 e il non lineare tentativo di «nazionalizzazione» degli italiani praticato dal fascismo in Argentina, Devoto dedica l’ultima parte del testo alla breve ripresa migratoria del secondo dopoguerra, non trascurando la presenza fascista negli anni di Perón ed evidenziando il grande peso dell’Italia e degli italiani nella vita economica argentina per almeno un quarto di secolo.Nel mezzo del volume, l’a. ha collocato un interludio tematico, dedicato alle associazioni italiane, che in verità non vengono mai trascurate, neppure nella parte cronologica della monografia, nella consapevolezza che si tratta di istituzioni che non hanno confronto nelle altre collettività italiane all’estero, per forza, grandezza e patrimonio.

Vittorio Cappelli