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Fiorenza Tarozzi – Il tempo libero. Tempo della festa, tempo del gioco – 1999

Fiorenza Tarozzi
Torino, tempo per sé

Anno di pubblicazione: 1999

I decenni finali del ventesimo secolo hanno segnato non solo il tramonto della grande fabbrica e della società industriale ma anche la fine della vacanza di massa stanziale e prolungata, che ha lasciato il posto a concitati e goderecci fine settimana dedicati alla ricerca spasmodica di emozioni e spesi in defatiganti frequentazioni di parchi-gioco, discoteche e body farm. Il sistema produttivo della vacanza “postfordista” ha raggiunto un significato economico di tutto rilievo: si calcola che in Italia le nuove cattedrali del divertimento diano lavoro ad almeno 150 mila addetti, quanti ne contava la Fiat dei tempi d’oro.
Nel momento in cui si assiste ad un così profondo cambiamento dei modelli vacanzieri appare particolarmente opportuno il libro che Fiorenza Tarozzi, docente universitaria e studiosa di sperimentata esperienza nel campo della storia sociale, dedica al tempo libero, fenomeno tra quelli di maggior rilievo della società contemporanea, sul quale esiste ormai una storiografia di notevoli dimensione e qualità, che la stessa Tarozzi, nel corso degli anni novanta, ha contribuito ad arricchire con numerosi interventi.
La padronanza dell’argomento ha quindi permesso all’a. di produrre un’agile e ben documentata sintesi, che associa rigore scientifico a leggerezza dello stile narrativo, destinata, secondo le intenzioni della collana “Viaggi nella storia del Novecento” in cui il volume è pubblicato, ad un pubblico ampio di lettori interessati a conoscere la genesi storica dei problemi di più viva attualità. Il lavoro si articola in sei brevi ma sostanziosi capitoli, cui si aggiungono un’ampia bibliografia ragionata e l’indicazione della filmografia relativa al tema in questione. Una volta ricostruite le tappe che, in età contemporanea, hanno portato all’inserimento del tempo libero nella scansione dei ritmi della vita quotidiana, vengono definiti sia il mutare dei palcoscenici (caffè, osterie, sale da ballo e cinematografiche ecc.) sia l’evoluzione storica delle forme e dei modi del loisir, dal gran tour degli aristocratici al turismo di massa, dalla villeggiatura delle classi alte alle vacanze proletarie al mare o in montagna, dal gioco alle pratiche sportive. L’ultimo capitolo è dedicato al tempo libero coniugato al femminile, argomento nella cui trattazione non avrebbe guastato una maggior sottolineatura degli effetti “liberatori”, in termini di tempo ed energie intellettuali e fisiche, derivanti dai cambiamenti dei modelli riproduttivi. Peccato veniale comunque, che nulla toglie alla ricchezza degli elementi di conoscenza e alla quantità e qualità degli spunti e delle suggestioni fornite dal libro.

M. Elisabetta Tonizzi