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Francesca Bonazzoli – Storie d’Italia: dalla Belle Epoque agli anni Sessanta – 2003

Francesca Bonazzoli
Prefazione di Giuseppe Galasso, Milano, Touring editore, pp. 360, euro 29,00

Anno di pubblicazione: 2003

L’Archivio fotografico del Touring Club Italiano (costituito da oltre 400.000 stampe di vari formati e da un fondo di alcune decine di migliaia di diapositive) conserva l’intera memoria iconografica, più che centenaria, dell’istituzione a cui fa capo: un patrimonio fondamentale per lo studio della società italiana, del tempo libero, della mobilità e della mentalità della borghesia piccola e grande, e del paesaggio della penisola; un patrimonio che si è andato formando proprio grazie al contributo dei primi intraprendenti viaggiatori e dei turisti dell’Italia dal decollo industriale al boom economico.
Nonostante le potenzialità narrative che questa immensa e articolata raccolta suggerisce, il volume Storie d’Italia: dalla Belle Epoque agli anni Sessanta si limita a raccontare per periodi cronologici i principali eventi di quei decenni, lasciando a uno storico, Giuseppe Galasso, il compito di fornire un’interpretazione complessiva (necessariamente sintetica) di alcuni passaggi fondamentali della nostra vicenda nazionale. L’apparato fotografico selezionato, in cui alle foto dei soci del Club si affiancano quelle di grandi professionisti, suggerisce invece molti ulteriori spunti di approfondimento. Uno tra tutti: esiste un ?genere Touring?? Se la categoria di ?genere fotografico?, in sé discutibile e non facilmente riconducibile a singoli professionisti, non ha ancora trovato da noi un adeguato approfondimento teorico e soprattutto un’appropriata ricerca sul campo, una fotografia ?turistica? con caratteristiche proprie è certamente individuabile anche in Italia; si tratta di una tipologia di immagine che riceve continue influenze dalla stampa, dalla cartolina, dalla foto di famiglia, ecc., ma che rivendica una propria autonomia tassonomica. Il viaggiatore munito di macchina fotografica è mosso sempre da molteplici impulsi: prendere possesso del territorio attraverso la sua cattura sulla lastra o sulla pellicola, dimostrare la propria capacità di uso creativo del mezzo, raccogliere testimonianze di momenti esistenzialmente importanti (come lo sono i viaggi). Un turismo organizzato come quello del Touring, che lancia quasi subito (nel 1898) grazie all’iniziativa di uno dei suoi più illuminati fondatori, Luigi Vittorio Bertarelli, l’idea di far conoscere l’Italia agli italiani attraverso le foto degli abbonati, è perciò un turismo che produce consapevolmente immagini che devono rispondere a una certa idea di paesaggio, di villeggiatura, di viaggio. Il risultato è indiscutibilmente alto e si propone nel suo complesso come testimone di una cultura visiva che, mentre accoglie numerose influenze formali (dalla fotografia di architettura al modernismo), mostra con efficacia l’esitenza di un ?genere Touring?. Un corpus documentario così fortemente connotato non può lasciare indifferente lo studioso della contemporaneità, oggi finalmente sensibile, a quanto sembra, alle nuove fonti per la storia.

Gabriele D’Autilia