Cerca

Francesco Soverina (a cura di) – Olocausto/Olocausti. Lo sterminio e la memoria – 2003

Francesco Soverina (a cura di)
Roma, Odradek, pp. 246, euro 16,00

Anno di pubblicazione: 2003

Silloge di contributi apparsi sulla rivista «Giano» fra il 1995 e il 2002, il volume curato da Francesco Soverina s’inserisce in quel ricco e variegato panorama storiografico relativo allo studio dei genocidi nazisti verificatisi in Europa durante la Seconda Guerra mondiale. La cornice interpretativa all’interno della quale si sviluppano i contributi dei vari autori si sostanzia della riflessione orientata ad esaminare il vasto arcipelago di Olocausti che ha caratterizzato la macchina sterminazionista del Terzo Reich, riflessione efficacemente esplicitata nello scritto che apre la raccolta, a firma di Francesco Soverina, Pluralità degli Olocausti: gli ebrei e le altre vittime. Se Giovanni Gozzini firma un pregevole contributo dedicato alla dicibilità e comprensione dell’evento Auschwitz in ambito didattico (Capire Auschwitz: la ricerca e l’insegnamento) e se Luigi Cajani enuclea le fasi centrali del processo che portò alla ?soluzione finale? in La sostanza sterminazionistica del nazismo, il corpo centrale del libro è preposto ad individuare in primo luogo la logica con cui l’apparato nazista giunse ad isolare e classificare le vittime da eliminare secondo principi razzisti e ?biologisti’ (Claudio Marta, La scienza dello sterminio nazista. Antropologia, igiene della razza e psichiatria), in secondo luogo a descrivere le singole categorie di vittime: ebrei (Gustavo Corni, I ghetti ebraici dell’Europa orientale), zingari (Marco Tommasone, Il Porajmos: l’Olocausto dei Rom), prigionieri sovietici (Barbara Stelzl-Marx, Prigionieri sovietici nel III Reich), oppositori politici (Brunello Mantelli, L’oppositore politico, ?estraneo e nemico della stirpe?), disabili (Emilia Taglialatela, ?Lebensunwerte Leben?. Biopolitica e strage eugenetica), omosessuali (Sara Valentina Di Palma, La persecuzione degli omosessuali), testimoni di Geova (Paolo Piccioli, I testimoni di Geova sotto il nazismo). Il concetto di totalità che sostanzia il genocidio nazista è affiancato al potere di distruzione totale della bomba atomica da Angelo D’Orsi (Se questa è storia. Auschwitz e Hiroshima macerie della modernità) e da Cesare Panciola (Auschwitz e Hiroshima, eredità del secolo), analogia che intende riflettere proprio sugli esiti estremi evocati dai due luoghi simbolo, conseguenza di una ?guerra totale? che a sua volta ha generato il ?nemico totale? da annientare totalmente. L’intervento di Augusto Ponzio (Il linguaggio della violenza nella Germania nazista), rivolto ad un’analisi di tipo semantico circa i lasciti dell’esperienza nazista in ambito linguistico, e la ricca ed efficace bibliografia critica presentata da Michele Nani (La costruzione della coscienza critica. Un percorso bibliografico) pongono termine a questa notevole raccolta che, pur nutrendo qualche riserva sull’impiego dell’ambiguo lessema ?olocausto?, fornisce uno spettro di interpretazioni e conoscenze meritevoli di individuare i momenti centrali di un fenomeno complesso e radicale come quello nazista.

Elena Mazzini