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Franco Cotula (a cura di) – Contributi-Ricerche per la storia della Banca d’Italia, vol. VII, Stabilità e sviluppo negli anni Cinquanta, 1. L’Italia nel contesto internazionale – 2000

Franco Cotula (a cura di)
Laterza, Roma-Bari

Anno di pubblicazione: 2000

La Banca d’Italia continua la pubblicazione della Collana Storica che si articola nelle serie Documenti, Statistiche e Contributi-Ricerche e che costituisce un apporto di rilievo alla storiografia economica italiana contemporanea. Questo volume, in particolare, affronta argomenti finora poco esplorati, riguardanti la collocazione internazionale dell’economia italiana a partire dall’adesione agli accordi di Bretton Woods tra l’ottobre 1946 e il marzo 1947 (oggetto di un saggio di Juan Carlos Martinez Oliva) fino alla vicenda dei prestiti internazionali di finanziamento alla crisi di bilancia dei pagamenti del 1964, che è ricostruita da Giorgio Fodor anche con documenti in gran parte inediti di fonte americana. Si tratta di due episodi di snodo nello sviluppo economico postbellico, che per quanto molto diversi furono accomunati dallo sforzo italiano di ottenere presso le istituzioni internazionali un riconoscimento e una “fiducia” non così scontati come altre analisi storiografiche hanno suggerito. Se tuttavia nel primo caso l’ingresso dell’Italia nelle nuove istituzioni del multilateralismo fu piuttosto usato come “pedina” all’interno di strategie di definizione di più ampi assetti postbellici da parte delle grandi potenze anglosassoni, offrendo comunque opportunità che l’Italia seppe cogliere, nella vicenda del 1964 le autorità italiane giocarono con abilità un ruolo attivo sul sottile confine tra stabilità economica, consenso interno e collocazione internazionale del paese utilizzando più scacchieri economico-diplomatici (gli organismi internazionali come il Fondo monetario, il rapporto bilaterale con gli Stati Uniti, il braccio di ferro con i partner della Cee).
L’intero periodo che intercorre tra queste due vicende è inquadrato nell’Introduzione di Franco Cotula, mentre la parte centrale del volume è occupata da un corposo saggio di oltre 300 pagine di Juan Carlos Martinez Oliva e Maria Lucia Stefani, che costituisce una capillare ricostruzione di una fase storica sulla quale si hanno pochissimi studi documentati, quella del passaggio dal piano Marshall all’Unione europea dei pagamenti. Il saggio esamina poi in dettaglio l’avvio operativo dell’Unione, la sua attività e la posizione italiana fino all’Accordo monetario europeo del 1955 e al ritorno alla convertibilità. Si tratta delle vere e proprie origini dell’integrazione europea, vale a dire della ricerca di meccanismi e strumenti pratici per riaprire gli scambi commerciali intra-europei liberandoli dal reticolo di accordi bilaterali che costituiva l’eredità della grande depressione degli anni trenta e dell’economia di guerra. Chiude il volume uno studio sulla stabilizzazione del 1947 di Eugenio Gaiotti, di tono un po’ diverso rispetto agli altri saggi, trattandosi di un caso di studio basato su una ricostruzione empirica ed econometrica della funzione di domanda di moneta relativamente alle misure restrittive dell’estate 1947.

Barbara Curli