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Fulvio Mazza (a cura di) – Castrovillari. Storia, cultura, economia – 2004

Fulvio Mazza (a cura di)
Soveria Mannelli (Cz), Rubbettino, 2003, pp. 346, euro 44,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume fa parte della collana della Banca Popolare di Crotone ?Le città della Calabria?, che ha già presentato la storia delle principali città calabresi e che va via via occupandosi dei centri minori, distinguendosi per il tentativo di mettere insieme qualità editoriale, rigore scientifico e alta divulgazione. Si tratta di storie che coprono l’intero arco di vita delle città dalla fondazione ai giorni nostri. Il volume è diviso in due parti. La prima va dall’età preistorica all’Ottocento ed è curata da G. Galasso, con saggi di P. De Leo e L. De Rose per l’età antica e medievale, di G. Caridi per l’età moderna e di P. Nardi per l’Ottocento. La seconda, tutta incentrata sul Novecento, è curata da P. Bevilacqua, con saggi di F. Mazza sulla storia politica, di V. Cappelli sulla vita culturale e di M. Marini sulla storia economica.
Il libro offre una ricostruzione attenta al ruolo dei quadri geografici e ambientali, in una prospettiva di lunga durata che cerca di tenere stretti i rapporti tra gli assetti fondiari, culturali, politici e istituzionali. È all’interno di questa griglia che le vicende della città demaniale prima e feudale poi vengono lette in relazione alla felice localizzazione di snodo tra la piana di Sibari e il Pollino, fino al crogiolo politico-culturale del Settecento. Qui trova radici un ceto di ?civili? galantuomini, di cui Galasso, più di altri, sottolinea la debolezza della coesione sociale (pp. 27-29), in grado comunque di prefigurare il ruolo di un ceto borghese notabilare con tendenze modernizzatici, declinate politicamente prima in senso filofrancese e poi antiborbonico. Me è la lettura degli ultimi due secoli che evidenzia i maggiori elementi di dinamismo urbano, quando la prevalenza della piccola e media proprietà rispetto al latifondo, la ?vocazione terziaria? e il carattere borghese, definiscono la specificità di Castrovillari rispetto ad altri piccoli centri regionali. Una ricca rete di sociabilità notabilare e popolare rafforza il tessuto delle relazioni sociali urbane e favorisce la formazione di un’opinione pubblica moderna. Una spiccata vivacità intellettuale lega la città ai grandi movimenti culturali, come pure l’apertura del ceto politico la rende partecipe dei flussi politici nazionali.
Più variegato il quadro del secondo dopoguerra dove l’impatto con uno sviluppo legato all’intervento pubblico e ai tentativi d’industrializzazione introduce elementi di squilibrio, mentre nel torno del millennio una svolta verso un modello agroindustriale e turistico ambientale, con la costituzione del Parco del Pollino, sembra aprire scenari più equilibrati rispetto alle vocazioni della città.
La dimensione storica compiutamente urbana di un centro di piccole dimensione come Castrovillari, così come emerge dal volume, smentisce l’immagine della Calabria come terra priva di città, piuttosto sposta proficuamente l’attenzione dalle città capoluogo verso Comuni medi e piccoli e spinge a riflettere da una parte sulla frammentazione e complessiva debolezza del tessuto urbano regionale, dall’altra sulle caratteristiche di forte peculiarità di ogni singolo centro, determinate dalla difficoltà delle comunicazioni e dall’isolamento.

Salvatore Adorno