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Gabriella Gribaudi (a cura di) – Traffici criminali. Camorra, mafie e reti internazionali dell’illegalità – 2009

Gabriella Gribaudi (a cura di)
Torino, Bollati Boringhieri, 619 pp., euro 20,00

Anno di pubblicazione: 2009

Negli ultimi anni numerose pubblicazioni sulla criminalità organizzata di stampo mafioso hanno invaso gli scaffali delle librerie. Hanno fatto la parte del leone la ’ndrangheta e la camorra, quest’ultima dopo l’enorme successo del libro di Roberto Saviano, Gomorra, che ha mutato la sensibilità e la percezione sulla camorra e sui casalesi, mentre l’interesse per la mafia, pur elevato, è stato di gran lunga minore rispetto al passato.Alcuni scritti sembrano rispondere ad una moda o ad un interesse commerciale ed editoriale, ma è evidente che è cresciuta l’attenzione per un fenomeno in aumento nonostante catture di latitanti, arresti di narcotrafficanti, sequestro di beni e consigli comunali sciolti.Come mai fenomeni così antichi continuano ad occupare la scena criminale e l’interesse degli studiosi? Prova a rispondere a questi – e a tanti altri interrogativi – questo interessantissimo volume a più voci curato da Gabriella Gribaudi.Il libro è molto ambizioso e si avvale di un nutrito gruppo di studiosi che guidano il lettore attraverso lo studio della camorra e dei mutamenti nel suo territorio d’origine che sono tanti, molecolari e multiformi.Il libro mette al bando un’idea che ha ostacolato la comprensione della camorra odierna e cioè la convinzione che il caso napoletano sia un unicum riconducibile ad una città particolare. E invece la particolarità della città – il più grande centro urbano italiano dell’800, dove è nata la prima organizzazione mafiosa dell’epoca, con il porto e la sua vocazione commerciale – è utilizzata dalla camorra per sviluppare antichi e nuovi mestieri mafiosi, in particolare i tanti traffici illegali in giro per il mondo dal Marocco all’America Latina al Medio Oriente all’Europa dell’Est alla Cina. Sono centrali le relazioni con altre mafie nel quadro d’un processo di globalizzazione che ha interessato le mafie italiane ed internazionali che hanno saputo approfittare delle nuove opportunità. Dalle pagine del volume emerge una camorra moderna che dai quartieri urbani, dove esercita un controllo asfissiante utilizzando la flessibile e robusta struttura familiare, è in grado di sviluppare un’attività a rete che è la forma moderna attraverso la quale si estendono i vari segmenti camorristi sparsi un po’ dappertutto e si raccordano le relazioni con altri raggruppamenti criminali italiani e stranieri. Sono tanti gli spunti del libro ed è difficile seguirli tutti perché si passa dalla storia più antica – la legge Pica e le misure di prevenzione, il processo Cuocolo – ai commerci di sigarette estere che portarono la camorra a valicare i confini territoriali, alle insanguinate e terribili guerre interne al calcestruzzo in Terra di Lavoro, ai moderni affari criminali.È un libro denso, chiaro, senza ridondanze, scritto per aiutare chi voglia riflettere su un fenomeno che è tutt’altro che concluso. Rimane solo il rammarico che in un volume così ponderoso, oltre 600 pagine, non si sia trovato lo spazio e il modo per analizzare il rapporto tra la camorra e la ’ndrangheta perché è mia personale convinzione che tra le due organizzazioni mafiose, al di là delle differenze, molti siano i punti di contatto e di similitudine.

Enzo Ciconte