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Gaetano Platania (a cura di) – L’Europa centro-orientale e gli archivi tra età moderna e contemporanea – 2003

Gaetano Platania (a cura di)
Viterbo, Sette Città, pp. 436, euro 26,00

Anno di pubblicazione: 2003

Scopo del volume, che costituisce gli atti del colloquio internazionale sulle fonti archivistiche per la storia dell’Europa centro-orientale svoltosi a Viterbo nel 2002, è un’indagine sullo stato della ricerca archivistica in quei paesi all’indomani della svolta del 1989. I 17 contributi proposti coprono un arco temporale e tematico troppo vasto perché li si possa analizzare in dettaglio, anche se emergono due filoni principali di indagine: da una parte l’Europa orientale nell’età moderna riflessa in alcuni archivi italiani (Venezia, Mantova, Modena, Parma) e nell’Archivio Segreto Vaticano, dall’altra l’accessibilità delle fonti d’archivio in paesi quali la Polonia e la Romania. Per quanto riguarda la prima parte del volume, spiccano l’imponente studio di Luca Carboni sugli archivi vaticani (pp. 89-178), una mappa cronologicamente ampia (spazia infatti dal ?500 alla prima metà del ?900) e dettagliata di sicuro interesse per tutti gli studiosi dell’area, e il saggio di Gaetano Platania sul Regno polacco-lituano alla metà del ?600 riflesso nei diari di viaggio di un diplomatico del tempo, Carlo Cartari, saggio che si inserisce in una solida corrente ?imagologica? della storiografia sull’Europa centro-orientale.
Nella seconda parte del volume (i saggi di Maciej Serwa?ski, Daniel Tollet, Adam Danilczyk, Ioan Dragan, Winfried Irgang) troviamo invece diverse informazioni utili sulle condizioni della ricerca sulla storia contemporanea nell’area centro ed est-europea. Particolarmente interessanti, nonostante la brevità, sono i contributi di Serwa?ski e Danilczyk sull’Istituto per la memoria nazionale di Varsavia, un’istituzione pubblica fondata nel 1998-1999 con lo scopo di raccogliere tutta la documentazione disponibile sui crimini perpetrati nel periodo 1939-1989 dai nazisti e dai comunisti. Come sottolineano diversi autori, la documentazione resasi progressivamente disponibile in seguito alla caduta dei regimi comunisti sulla storia dell’Europa centro-orientale del ?900 affida agli stessi storici e agli archivisti, depositari di una memoria collettiva fratturata e ferita, un compito assai difficile: preservare il ricordo dei lutti (si vedano i saggi di Tollet sugli ebrei in Polonia e di Irgang sui tedeschi abitanti oltre la linea dell’Oder-Neisse), stimolando al tempo stesso il superamento e la razionalizzazione degli stessi.
Il volume costituisce dunque una sfida complessivamente riuscita: soprattutto nella seconda parte, fornisce un’ampia mole di informazioni e riferimenti bibliografici difficilmente accessibili al lettore italiano, e si muove verso la necessaria internazionalizzazione della nostra cultura storica. Possiamo soltanto augurarci che questa iniziativa stimoli la realizzazione di nuove indagini che ? partendo dai risultati conseguiti mediante la ?rivoluzione degli archivi? in Europa centro-orientale ? stimolino la costruzione di nuovi paradigmi storici e di letture condivise del passato europeo.

Stefano Bottoni