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Giampaolo Calchi Novati, Pierluigi Valsecchi – Africa: la storia ritrovata – 2005

Giampaolo Calchi Novati, Pierluigi Valsecchi
Roma, Carocci, pp. 360, euro 24,70

Anno di pubblicazione: 2005

Questo volume vuole contribuire a colmare la prolungata assenza di lavori storiografici sul continente africano, dovuta a precise ragioni e difficoltà: ?Con poche fonti documentarie, la prevalenza dell’oralità sulla scrittura e i pochi reperti archeologici [?], scrivere la storia dell’Africa è un compito oggettivamente arduo? (p. 14). Coraggiosamente, quindi, Calchi Novati e Valsecchi tentano una ricostruzione complessiva della storia africana, dalle prime forme politiche alle indipendenze nazionali, fornendo al lettore una notevole ricchezza di informazioni.
Il primo capitolo contiene una serie di precisazioni sulle intenzioni metodologiche sottese al lavoro africanistico. Fra le altre, l’urgenza di abbandonare l’approccio eurocentrico che ha liquidato l’Africa precoloniale come un continente senza storia e la necessità, quindi, di una ??decolonizzazione della storia’, in modo da eliminare le deformazioni con cui l’autodifesa del colonialismo ha inquinato la verità storica e le stesse forzature in cui [?] è incorsa a sua volta l’ideologia nazionalista? (p. 23).
Il secondo capitolo tenta una panoramica dei processi d’insediamento e socializzazione nelle varie regioni del continente. In particolare, a proposito dell’Africa subsahariana, si sottolinea la necessità di abbandonare definitivamente le tesi diffusioniste di matrice ottocentesca che sostengono una spiccata similitudine fra tutte le istituzioni statuali dell’area, a favore di letture improntate al concetto della ?saturazione?, ossia di un processo di ?scambio reciproco di elementi culturali? che avrebbe portato alla formazione degli Stati ?in risposta a condizioni specifiche, generali come locali, esattamente come in ogni altra parte del mondo? (p. 62).
Al terzo capitolo dedicato alla storia della penetrazione araba e dell’islamizzazione, seguono cinque capitoli centrati sui rapporti dei paesi africani con le potenze commerciali e poi coloniali europee, dalla tratta negriera allo scramble for Africa, fra il XV e il XIX secolo. In verità gli autori contestano la lettura della storia africana alla luce delle relazioni con l’Europa ? perché rinchiude ?il tempo delle società africane nei termini e limiti di quello dell’Occidente? (p. 99) ? sostenendo anche che ?fra Quattro e Ottocento la presenza, l’azione, l’influenza diretta degli europei costituiscono solo una fra le tante realtà operanti nel continente e quasi sempre non una delle più rilevanti? (p. 100). Di fatto però il volume ripropone la periodizzazione eurocentrica criticata, ?per le conseguenze di portata storica dei fatti e processi che la contrassegnano al di là del loro rilievo immediato ? assai diseguale ? per le società del continente? (pp. 100-101). Viene da chiedersi, però, se non fosse possibile tentare di scardinare convenzioni formali consolidate, per quanto utili, in un testo che si propone proprio di ?ritrovare? e ?riscoprire? la storia dell’Africa.
Infine due capitoli che sfiorano la contemporaneità, sulle Origini e sviluppo del nazionalismo e sul Processo di decolonizzazione e indipendenza; in chiusura un apparato di cartine geografiche assai interessante per il lettore.

Giulietta Stefani