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Giampietro Berti, Giuliana Ericani, Mario Infelise (a cura di) – Una vita tra i libri. Bartolomeo Gamba – 2008

Giampietro Berti, Giuliana Ericani, Mario Infelise (a cura di)
Milano, FrancoAngeli, 234 pp., euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il libro raccoglie gli atti del convegno tenutosi a Bassano del Grappa dal 21 al 22 maggio 2004, che si proponeva di studiare la multiforme figura del bassanese Bartolomeo Gamba, erudito e uomo di cultura ma anche editore censore e bibliotecario alla Marciana, vissuto tra il XVII e il XIX secolo. Completa l’opera una Bibliografia degli scritti di Bartolomeo Gamba, che offre un esauriente quadro del contributo dato alla storia culturale italiana.Il taglio del volume è rigidamente biografico. Dopo un intervento di Piero del Negro, che ricostruisce a grandi linee le vicende travagliate dalla caduta della Repubblica di San Marco alla seconda dominazione austriaca (Venezia e il Veneto tra Sette e Ottocento: l’ambiente culturale, pp. 13-35), gli altri contributi tendono a mettere in luce, sulla base di fonti inedite, le diverse tappe dell’attività del bassanese o meglio «Le molte carriere di Bartolomeo Gamba», come con una espressione felice le definisce nel suo saggio Mario Infelise (pp. 36-51). Ancora giovanissimo, dotato di un bagaglio culturale assai esiguo, inizia a lavorare presso la Stamperia Remondini di Bassano, la più grande azienda editoriale italiana che si espande commercialmente non solo in Europa ma, tramite i venditori ambulanti, sino alle lontane Americhe. È in quell’impresa, a stretto contatto con i libri, che si formerà una vasta cultura che gli consentirà di essere accettato più tardi anche all’interno delle rigide istituzioni accademiche della città lagunare (Michele Gottardi, B. G. e l’Ateneo Veneto, pp. 174-185). Più che di cultura canonica, si tratta di perizia bibliografica e catalografica ? acquisita prima come direttore editoriale della ditta Remondini, poi come unico responsabile della Tipografia di Alvisopoli, fondata da Alvise Mocenigo (Marco Callegari, B.G. e la Tipografia di Alvisopoli, pp. 67-74) ? e testimoniata dalle molte opere a carattere compilativo, a cominciare dalla stesura di più di quaranta profili biografici per la Biografia degli italiani illustri curata da De Tipaldo (Gilberto Pizzamiglio, B.G. biografo, pp. 123-139).Significativo il suo impegno di funzionario pubblico che lo vede nel 1812 ispettore generale delle stampe per il Dipartimento dell’Adriatico, come veniva chiamato il responsabile della censura nell’Impero napoleonico, poi nel 1814 senza soluzione di continuità regio censore sotto gli austriaci (Giampietro Berti, B.G. capocensore austriaco, pp. 61-66). Qui si rivela in maniera chiara la sua natura di uomo d’ordine, sostanzialmente estraneo ai conflitti politici, attento esecutore di prescrizioni. Come nota Infelise, «Gamba riesce […] a passare sostanzialmente indenne attraverso regimi profondamente diversi, mantenendo nel fondo una mentalità di antico regime, senza tuttavia esibire particolari coinvolgimenti, ma anche senza troppi compromessi» (p. 45).Spiace, in un volume sostanzialmente corretto e documentato, dover sottolineare un errore macroscopico sfuggito ai curatori, che attribuisce la soppressione della Compagnia di Gesù a Benedetto XIV nel 1767 (p. 101).

Maria Iolanda Palazzolo