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Giancarlo Zizola – Giovanni XXIII. La fede e la politica – 2000

Giancarlo Zizola
Laterza, Roma-Bari

Anno di pubblicazione: 2000

L’opera torna in libreria a dodici anni dalla prima edizione, in concomitanza con la beatificazione di Angelo Giuseppe Roncalli. Non si tratta tuttavia di una semplice pubblicazione di circostanza. L’autore (giornalista e scrittore, noto per il suo ruolo di vaticanista in varie testate), fa ricorso a nuovi documenti e testimonianze. Tra i primi, accanto al materiale conservato presso il seminario vescovile di Bergamo, risaltano soprattutto le Agende quotidiane, inserite negli Atti della causa di beatificazione; tra le seconde i rinnovati contatti con il segretario personale del papa, monsignor Capovilla. Si ritrovano inoltre sullo sfondo numerosi studi pubblicati in anni recenti specie per opera di Alberigo e dei suoi collaboratori. Lo stile è gradevole e la lettura attraente, anche se ad essa si sacrificano talora i richiami delle fonti dirette.
Il volume concede sintetiche battute alla prima parte della biografia di Roncalli, prendendo avvio invece dai suoi incarichi diplomatici che, a partire dal 1925, lo condussero prima in Bulgaria, poi in Turchia, quindi nunzio apostolico a Parigi e infine patriarca di Venezia. La parte più consistente dell’opera è dedicata agli anni del pontificato e del Concilio Vaticano II. Si ritrovano intrecciate e sovrapposte alcune tappe particolarmente significative della storia del periodo, dalle vicende italiane (i rapporti con il partito cattolico e i suoi uomini più rappresentativi, le premesse e i progetti dell’apertura a sinistra), alla distensione nazionale (con particolare attenzione alla questione sovietica), alle problematiche prettamente religiose (il dialogo con gli ebrei, l’ecumenismo, il confronto sulla libertà religiosa). La parola conclusiva è riservata alla pace, tema al quale papa Roncalli, a due mesi dalla morte, dedicò la sua ultima e più famosa enciclica, Pacem in terris.
Il bilancio globale dell’operato giovanneo è per Zizola ampiamente positivo, differenziandosi in questo da altri storici più critici come Miccoli e Verucci. Per l’autore la storia di Giovanni XXIII si presenta soprattutto come “la storia di una tensione […] tra valori evangelici e il peso dei fattori istituzionali, tra un riferimento alle fonti spirituali del movimento cristiano e alcune sue forme caduche anche se gloriose e non prive di meriti” (p. 313); una tensione, come recita il sottotitolo, tra fede e politica.

Walter E. Crivellin