Con questo volume, settimo dei dieci previsti, la monumentale storia dell’Ansaldo, promossa dall’azienda in occasione del 140° anniversario della fondazione, si avvia alla fase conclusiva. Il libro è curato, come il secondo della collana, da Giorgio Mori, e si incentra cronologicamente sul periodo compreso tra la fine della seconda guerra mondiale e il miracolo economico, anni in cui l’impresa deve confrontarsi con problemi cruciali. All’impellente necessità di riprendere l’attività ricostruendo le attrezzature e rinnovando la compagine direttiva, si aggiunge infatti l’esigenza di riconvertire rapidamente l’organizzazione produttiva e la gamma delle produzioni. L’operato aziendale in risposta a queste sfide si colloca in uno scenario economico, politico e sociale profondamente mutato, in cui uno spettacolare sviluppo del settore industriale e una tumultuosa modernizzazione si coniugano con gravi tensioni, sia a livello nazionale che internazionale.
L’articolazione strutturale del libro ricalca quella dei precedenti e riflette gli obiettivi scientifici dell’opera nel suo complesso, cioè lo studio di un’impresa che non soltanto si identifica con la città di Genova ma la cui vicenda è strettamente intrecciata con le evoluzioni economiche del paese e con la storia italiana in generale. Nel primo e nell’ultimo dei sette saggi presentati, corredati come di consueto di due appendici di dati statistici e di fonti parlamentari, di un sommario in inglese e di apparato iconografico, Giorgio Mori delinea le coordinate di fondo della politica e dell’economia mondiale e italiana e sintetizza in un quadro d’insieme gli spunti forniti dagli altri autori. L’analisi complessiva delle modificazioni della struttura dell’impresa tra la ricostruzione e l’espansione degli anni seguenti è affidata a Marco Doria, mentre Barbara Curli e Daniela Manetti tracciano gli sviluppi dei singoli comparti produttivi, impiantistica e costruzioni meccaniche la prima, cantieristica navale la seconda; Adele Maiello si occupa invece degli aspetti riguardanti la forza lavoro e la politica sindacale. Con il saggio di Paolo Arvati si torna finalmente, dopo un’assenza di considerazioni in merito protratta per molti volumi, a collegare le vicende aziendali al contesto della storia sociale e politica di Genova. Ed è proprio l’insistenza sulle vicende interne all’Ansaldo e la ridotta presenza di saggi su tematiche di respiro più ampio l’unico limite del volume che lo rende meno ricco di altri, tra cui quello precedentemente curato da Mori stesso.