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Giovanna Procacci e Lorenzo Bertucelli (a cura di) – Deportazione e internamento militare in Germania. La provincia di Modena – 2001

Giovanna Procacci e Lorenzo Bertucelli (a cura di)
Milano, Unicopli, pp. 554, euro 20,14

Anno di pubblicazione: 2001

Il volume curato da Giovanna Procacci e Lorenzo Bertucelli scaturisce da una ricerca locale sull’internamento militare, sulla deportazione e sul lavoro coatto in Germania. Benché l’obiettivo fosse costruire un Archivio della memoria, ad esso si affiancava una finalità etico-politica: sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani, sul tema dei lager e dei campi di lavoro nazisti, in polemica con operazioni politico-culturali come la ?pacificazione nazionale?, e il cosiddetto ?paradigma anti-antifascista?.
Il volume si divide in due parti: la prima contiene le testimonianze, la seconda riporta gli atti del convegno ?Deportazione e internamento militare. Le province di Modena e Reggio Emilia?, svoltosi, a conclusione della ricerca, il 14 e 15 ottobre 1999.
Le testimonianze degli Imi (internati militari italiani, 58 in tutto) sono presentate da Giovanna Procacci; prevalgono sottufficiali e soldati, tra cui tre della divisione ?Acqui? sopravvissuti alla strage di Cefalonia. La studiosa sottolinea come il rifiuto opposto dalla maggioranza alla collaborazione con i tedeschi sia da ascrivere a componenti spesso non politiche, nondimeno frutto di netti giudizi morali ed emotivi. Dopo la fine della guerra l’ex internato, nel reinserirsi nella nuova Italia repubblicana, avvertì un senso di ?abbandono?, di difficile adattamento, di rimozione coatta e sofferta della memoria.
Lorenzo Bertucelli analizza quindici testimonianze di deportati in Konzentrationslager e di rastrellati destinati al lavoro coatto in Germania. Come i racconti dimostrano, le operazioni di rastrellamento rispondevano anche all’esigenza di fare terra bruciata intorno ad un movimento resistenziale che godeva di un vasto appoggio e supporto popolare. Nuovamente si assiste ad una sorta di ?oblio della memoria? verso i sopravvissuti, testimoni di una pagina triste del conflitto per la libertà: nel dopoguerra le istituzioni repubblicane sembrano desiderare che il paese dimentichi una guerra perduta.
La seconda parte del volume, introdotta da Giorgio Rochat, raccoglie le relazioni di studiosi che hanno lavorato su deportazione e internamento. Brunello Mantelli presenta un quadro generale, ricco di opportune definizioni e di distinguo, sugli italiani in Germania dal 1938 al 1945; Gabi Hammermann descrive le condizioni di vita e di lavoro degli Imi in mano tedesca dopo l’8 settembre; Claudio Sommaruga affronta la diaspora dei sopravvissuti della ?Acqui?; Alberto Cavaglion, nell’analizzare il ritorno dei deportati ebrei, sostiene ? contrariamente al luogo comune esemplificato nel ?no? einaudiano al libro di Primo Levi ? che proprio nel primo lustro del dopoguerra si riservò grande attenzione al problema dei ?sopravvissuti?. Klaus Voigt si sofferma sulla deportazione e sul salvataggio degli ebrei nel modenese; Brunetto Salvarani, Simone Duranti e Letizia Ferri Caselli ricostruiscono le vicende legate all’ex campo di concentramento di Fossoli, collocato nei pressi di Modena.

Vincenzo Pinto