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Giovanni Battimelli (a cura di) – L’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ? Storia di una comunità di ricerca – 2001

Giovanni Battimelli (a cura di)
Roma-Bari, Laterza, pp. 296, euro 20,50

Anno di pubblicazione: 2001

Nella linea di ricerca sulle istituzioni scientifiche in Italia e in Europa, il volume sulla storia dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, curato da Giovanni Battimelli, ripercorre le vicende dell’Infn in rapporto agli eventi istituzionali e al dibattito scientifico. Il volume esce mentre si compie il cinquantesimo anniversario dell’istituzione e quando, centenario, scompare l’ultimo dei ragazzi di via Panisperna, Franco Rasetti.
L’Infn nasce, di fatto, l’8 agosto 1951 ma come afferma Gilberto Bernardini ?all’atto della sua fondazione aveva già una tradizione e solide basi? (p. 3). Raccogliendo, infatti, i suggerimenti di Fermi si era realizzata quella tendenza di ricerca iniziata da Rossi dal 1930 e che nel secondo dopoguerra aveva visto la crescita dei centri del Cnr (Padova nel 1947, Torino e Milano nel 1951) nel settore della fisica delle particelle e del nucleo. Quale era lo scopo dell’Istituto? Effettuare ricerche e sperimentazioni nel campo, promuovere il coordinamento delle iniziative, sviluppare collaborazioni con organismi di ricerca internazionali. Nato dalle quattro sezioni già operanti nelle Università di Roma, Padova, Milano e Torino e dal laboratorio d’alta quota per lo studio dei raggi cosmici di Breuil (laboratorio della Testa Grigia), l’Infn vede aumentare rapidamente il suo ruolo tanto da giungere, nella seconda metà degli anni ’50, alla costruzione del primo acceleratore italiano, l’elettrosincrotrone realizzato a Frascati, e a partecipare alle attività di ricerca del Cern, il Centro europeo di ricerche nucleari di Ginevra di cui Edoardo Amaldi fu il primo segretario generale.
Ma ?le vicende della ricerca nucleare fondamentale in Italia sono strettamente legate, almeno per il primo ventennio, a quelle della ricerca applicata? (p. 59) ed è questo l’aspetto cui il libro di Battimelli cerca di dare preziose risposte: i ruoli e le competenze del Cise (Centro Informazioni Studi ed Esperienze) di Milano, già nato nel 1946, l’improvviso interesse del governo per l’energia nucleare, l’istituzione, non del tutto limpida negli obiettivi del Cnrn (Comitato nazionale per le ricerche nucleari), diventato Cnen nel 1960. Che ruolo aveva il Cnrn? Di monopolio dell’energia nucleare? Di stimolo della ricerca teorica o di controllo di quella applicata? Pur non essendo evidente la funzione, è certo però che dal 1957 il Cnrn amministra anche i fondi dell’Infn ed entra in contrasto con il Cise con una corsa affannosa all’acquisto di centrali nucleari belle e pronte dall’estero.
Il libro è una convincente esplorazione nel sistema ricerca in un paese come il nostro dalla cultura polarizzata, da sempre e pervicacemente impreparato ad affrontare la scienza.

Nicoletta Nicolini