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Giovanni Federico – Breve storia economica dell’agricoltura – 2009

Giovanni Federico
Bologna, il Mulino, 168 pp., Euro 14,00

Anno di pubblicazione: 2009

Il libro è la sintesi di un lavoro pubblicato dall’a. nel 2005 presso i tipi della Princeton University Press col titolo, Feeding the world. An economic history of agricolture, 1800-2000.L’obiettivo è spiegare il successo dell’agricoltura «moderna». Negli ultimi due secoli la produzione totale e pro-capite è aumentata di circa dieci volte, crescendo più della popolazione, rompendo la cosiddetta trappola malthusiana. Per spiegare le cause di questo successo, l’a. sceglie una strategia argomentativa ancorata ai concetti forti dell’economia prediligendo una struttura per temi.Nei sei capitoli, l’a. affronta prima le caratteristiche strutturali dell’agricoltura, come la sua dipendenza dall’ambiente. Poi delinea gli aspetti dinamici, mostrando l’andamento nel lungo periodo di alcune grandezze economiche essenziali come la produzione lorda vendibile, i prezzi dei beni agricoli e la composizione dei prodotti.I capitoli tre e quattro costituiscono la parte fondamentale del lavoro perché si concentrano sull’analisi della cause del successo. Nel complesso la semplice crescita estensiva della dotazione dei fattori (terra, lavoro e capitale) non spiega le dimensioni dello sviluppo agricolo. È invece il loro utilizzo più intensivo che ha avuto una maggiore importanza. Facendo riferimento a numerosi lavori disponibili, l’a. mostra che la produttività totale dei fattori (Ptf), l’indicatore principe della crescita economica, è aumentata pressoché ovunque e, pur con dinamiche diverse, in tutti i periodi considerati. Un ruolo essenziale nell’intensificazione della Ptf, come evidenziato tanto dalla teoria endogena della crescita quanto da numerosi studi empirici, è svolto dal progresso tecnico. Federico dedica a questo tema diverse pagine, mettendo in luce come la crescita della produttività sia stata l’esito di una pluralità di percorsi, non semplicemente il risultato dell’adozione di un unico modello. L’a. mette in guardia dall’applicare meccanicamente l’assunto della teoria endogena della crescita che stabilisce una correlazione diretta tra investimento in ricerca e sviluppo e progresso tecnico, poiché nelle dinamiche dell’innovazione contano molto anche altri fattori di natura istituzionale e politica, su cui egli concentra l’attenzione negli ultimi due capitoli.Il libro segue un filo argomentativo chiaro, ispirato alle teorie neoclassiche caratterizzate da una razionalità forte dell’agire umano. Tuttavia alcune conclusioni e talune scelte sono, a mio parere, non condivisibili. Al di là del giudizio negativo eccessivamente tranchant sulle politiche agricole statali, l’a. non dà spazio all’impatto dell’agricoltura contemporanea sull’ambiente e sulla salute umana. L’approccio scelto, che privilegia i successi dell’agricoltura mercantile e industriale, ancorché legittimo, è, a mio avviso, parziale poiché i problemi ecologico-ambientali, dall’elevato costo economico per la popolazione dell’intero pianeta, non possono essere tenuti fuori dalla riflessione storico-economica. Anche perché sono ormai disponibili studi di storia dell’agricoltura che cercano di incorporarli, offendo nuovi punti di vista sull’evoluzione del settore primario.

Roberto Tolaini