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Giovanni Maroni – La stola e il garofano. Mazzolari, Cacciaguerra e la rivista «L’azione» (1912-1917), – 2008

Giovanni Maroni
Brescia, Morcelliana, 181 pp., euro 13,00

Anno di pubblicazione: 2008

Ripercorrendo la storia del cattolicesimo italiano non sempre si ha la possibilità di valorizzare adeguatamente periodi significativi e contesti originali che hanno caratterizzato il percorso politico e sociale di intere generazioni. Il Movimento democratico-cristiano, di cui il sacerdote marchigiano Romolo Murri fu il primo leader riconosciuto, rappresentò un’avanguardia, un’esperienza culturale e partecipativa fondamentale in Italia, la quale contribuì in modo deciso al ritorno effettivo dei cattolici nell’agone politico dai tempi del non expedit di Pio IX. Le istanze riformatrici proposte dal movimento nei primi anni del ’900 quale contrappeso al capitalismo e allo Stato borghese (suffragio universale e decentramento amministrativo su tutte), si univano al suggerimento di una rinnovata attenzione alla legislazione sociale e al mondo del lavoro. Si compose ben presto una fitta rete organizzativa, si formarono circoli e si fondarono riviste che avevano lo scopo specifico di alimentare il dibattito culturale e di incidere sull’agenda delle priorità politiche.Il volume prodotto da Giovanni Maroni, docente di italiano e latino presso il Liceo classico di Cesena, prende in considerazione una maglia di quella rete, ripercorrendo le tappe della profonda amicizia tra Eligio Cacciaguerra e Primo Mazzolari, in connessione all’uscita della rivista «L’Azione», che del sodalizio e del fervore di idee legate all’esperienza democratico-cristiana si fece promotore e propagatore. La rinnovata attenzione nei confronti del sociale, l’interesse verso i caratteri democratici della vita politica, l’introspezione religiosa e la valorizzazione del vissuto ecclesiale come base di un nuovo umanesimo rappresentano solo alcuni dei tratti significativi che la rivista cercò di sviluppare alla luce delle scelte forti e totalitarie dei suoi protagonisti. L’uno, Cacciaguerra, scrittore e giornalista, direttore della rivista nel periodo 1912-1917, non accompagnò Murri nella sua fase anticlericale legata alle proibizioni vaticane seguite alla lotta nei confronti del modernismo; l’altro, Mazzolari, personalità di frontiera e sacerdote dallo spirito attivo e dialogante, negli anni del secondo dopoguerra divenne uno tra i soggetti attivi nel rapporto tra cattolici e mondo comunista.Temi importanti di politica interna ed estera trovarono posto ne «L’Azione», che cominciò una pacata ma decisa campagna contro il giolittismo e il suo sistema clientelare e non nascose una spinta interventista in occasione del primo conflitto mondiale, sulla scorta della teoria della guerra giusta in riferimento alla fine delle sofferenze per una parte della patria in mano straniera. Le difficili esperienze ai margini della guerra, per l’uno in caserma in qualità di soldato, per l’altro al fronte come cappellano militare, porteranno a valutazioni più complete e mature. Attraverso l’epistolario tra Cacciaguerra e Mazzolari e la pubblicazione dei contributi di don Primo Mazzolari su «L’Azione», Maroni ci permette di considerare in modo adeguato la qualità e la radicalità del vissuto di una parte spesso sconosciuta del cattolicesimo di «frontiera».

Marco Luppi