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Giovanni Schininà – Stato e società in età giolittiana. L’Italia tra il 1901 e il 1914, – 2008

Giovanni Schininà
Acireale-Roma, Bonanno, 316 pp., euro 22,00

Anno di pubblicazione: 2008

Il volume – denso ed agile ad un tempo – propone una rilettura in chiave storico-politica del primo quindicennio del secolo scorso. Ne emerge un quadro sintetico e argomentativo di vicende e di caratteri dell’epoca, attraverso la puntualizzazione dei temi e degli esiti della riflessione storiografica più recente da parte di un autore che ad alcuni di essi ha dedicato ricerche di prima mano. L’individuazione di quattro nodi principali – lo Stato amministrativo, i rapporti tra centro e periferia, il nesso tra cittadinanza e nazione, l’inserimento nella dimensione internazionale – garantisce la coesione dell’impianto ed attribuisce alla mediazione politica, in una accezione allargata dell’espressione che unisce il livello istituzionale ai circuiti sociali e identitari, un ruolo fondamentale. È all’interno di questa struttura e di questa chiave di lettura forte che trovano collocazione i tanti rivoli della narrazione: dalle caratteristiche della classe dirigente, ai fattori e alle caratteristiche dello sviluppo economico, al divario Nord-Sud, alla complessa stratificazione sociale, ai modelli di integrazione e comunicazione, fino al ruolo di Giolitti la cui scelta consapevole di una politica di mediazione sociale e politica, ancorata alle moderne dinamiche di organizzazione degli interessi, risulta qui tratteggiata in modo convincente.Tra le pagine più interessanti troviamo quelle sulle dinamiche e sulle pratiche elettorali, con una apertura significativa al voto amministrativo che consente di mettere a fuoco con efficacia l’intreccio tra un modello di competizione notabilar-personale e forme più moderne di mobilitazione e aggregazione del consenso. E ancora le pagine dedicate alla lenta istituzionalizzazione e formalizzazione di strutture partitiche, nonostante una rivitalizzazione del collegamento con un associazionismo di lunghissima data.Perfettamente coerente con l’impianto e la chiave di lettura adottati risulta una rivisitazione dell’opposizione al sistema giolittiano e della sua crisi definitiva attraverso la categoria dell’antipolitica, dotata tra l’altro di una capacità evocativa di lunga durata sia a ritroso che in avanti, e i cui temi risultano ampiamente trasversali agli schieramenti di destra e di sinistra.Il volume ci offre dunque un quadro stimolante e per molti versi convincente; ed individua altresì problemi aperti e piste ulteriori di ricerca: in primo luogo – al di là di interpretazioni onnicomprensive – una ancor più minuziosa analisi dei contenuti e degli esiti della proposta di mediazione giolittiana nella sua concreta interazione con i soggetti economici, sociali, intellettuali e politici in campo.In chiusura vorrei avanzare tuttavia una riflessione, o meglio un interrogativo. La chiave di lettura storico-politica proposta e adottata da Schininà non si attaglierebbe ancor meglio – date le caratteristiche del sistema politico italiano tra ’800 e ’900 – ad un arco cronologico più ampio, che comprenda tutta la vicenda dell’Italia liberale e non isoli necessariamente l’età giolittiana?

Emma Mana