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Giovanni Scirocco – Politique d’abord. Il Psi, la guerra fredda e la politica internazionale (1948-1957) – 2010

Giovanni Scirocco
prefazione di Alfredo Canavero, Milano, Unicopli, 274 pp., € 15,00

Anno di pubblicazione: 2010

Il tema portante del volume investe i nessi e le interdipendenze tra dinamiche internazionali e profilo della presenza politica dei socialisti italiani. L’a. mette in luce il suo punto di vista nell’approccio metodologico fondato «principalmente su due lenti – quella della storia politica e quella delle relazioni internazionali – nella speranza che siano riuscite a rafforzarsi reciprocamente» (p. 23). Tale speranza attraversa le pagine di una ricostruzione ricca e accurata, basata su una pluralità di fonti di varia provenienza. Alfredo Canavero nella prefazione sottolinea la centralità del nesso nazionale-internazionale e la peculiare parabola del socialismo italiano. Un percorso segnato – tranne significative eccezioni – da una ripetuta subalternità della politica estera alle vicende nazionali che spesso produce un uso strumentale e distorto del quadro internazionale a fini interni.Il volume abbraccia un arco cronologico significativo: dalle elezioni del 18 aprile 1948 alle ripercussioni dell’indimenticabile ’56. Il primo capitolo copre otto anni, mentre il secondo è dedicato all’ultimo biennio: una periodizzazione che è già parte dell’interpretazione offerta dall’a., alternando ricostruzioni di eventi nei primi passi dell’equilibrio bipolare alle successive ripercussioni all’interno del gruppo dirigente del Partito socialista italiano. Emerge con forza la centralità di Pietro Nenni, attento osservatore del mondo e alfiere di una centralità internazionale mal compresa anche dai suoi più stretti collaboratori e compagni di strada. I Diari del leader socialista diventano un filo conduttore, una trama di sfondo che nel testo o in nota accompagna le diverse fasi della politica socialista fino alla «lezione dei fatti» del 1956-57. Significative in tal senso le pagine sulla ratifica del Patto atlantico (pp. 70-81) o quelle conclusive dedicate alla riscoperta e valorizzazione della dimensione europea (pp. 254-261). L’interpretazione di fondo conferma e arricchisce due acquisizioni storiografiche fondamentali: la difficile comprensione dello scenario internazionale da parte del gruppo dirigente socialista (almeno fino alla metà degli anni ‘50 del secolo scorso); il prevalere di logiche e indirizzi della contrapposizione bipolare anche nel vivo della stagione della distensione (soprattutto le pp. 150-154). Seguendo intenzioni dichiarate e finalità dell’a. l’accostamento tra la storia politica e la storia delle relazioni internazionali spinge in modo irreversibile verso il superamento di ambiti e campi di ricerca in una dimensione più ampia, funzionale alla comprensione delle reciproche influenze tra quadro interno e contesto internazionale. Il Psi e la sua politica internazionale rappresentano un tassello e un punto di osservazione particolarmente efficace.

Umberto Gentiloni