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Giuliana Bertagnoni (a cura di) – Una storia di qualità. Il gruppo Granarolo fra valori etici e logiche di mercato – 2004

Giuliana Bertagnoni (a cura di)
Bologna, il Mulino, pp. 632 + CD-Rom, euro 45,00

Anno di pubblicazione: 2004

Negli ultimi anni il settore agroalimentare italiano ha attraversato una fase particolarmente delicata, esposto a un’agguerrita concorrenza estera e scosso dai clamorosi crac di Cirio e Parmalat. È proprio in tempi come questi che ripercorrere l’originale esperienza di un’azienda come Granarolo stimola a guardare avanti con più fiducia, consapevoli che il successo di un’impresa non è legato a un’unica, universalmente valida, forma organizzativa.
Il volume, scritto a più mani e curato da G. Bertagnoni, utilizza varie testimonianze orali e una ricca documentazione bibliografica, archivistica e statistica nel tentativo di analizzare da una prospettiva interdisciplinare questa ?storia di qualità?. Il ritratto che ne emerge, corredato da un CD di immagini e interviste, coniuga l’interesse per il processo di sviluppo di un’importante realtà agroalimentare con i temi della cooperazione, muovendosi su terreni spesso trascurati dalla storiografia.
In quasi cinquant’anni di storia Granarolo ha saputo trasformarsi da cooperativa ?rossa? con dimensioni localistiche nel quarto gruppo alimentare italiano. Fondato nel 1957 da associazioni di chiara matrice socialista, il consorzio incontrò ai suoi esordi difficoltà finanziarie dovute principalmente a una scarsa patrimonializzazione, ma ?l’ottimismo della volontà? permise all’azienda di conquistare in pochi anni la leadership sul mercato bolognese. La strategia vincente poggiò su due scelte strategiche: il posizionamento del prodotto sul segmento alto del mercato e il ricorso a efficaci campagne pubblicitarie che sfruttavano appieno i canali della solidarietà sociale. Cruciale per il futuro dell’azienda fu la svolta del 1972, quando venne costituito il CERPL, Consorzio emiliano romagnolo produttori latte, d’intesa con la Felsinea Latte, un’impresa aderente alla Confcooperative e quindi con una spiccata identità cattolica. La crescente liberalizzazione dei mercati, imposta peraltro dalle norme comunitarie, indusse i gruppi dirigenti delle due aziende a varare l’unificazione per ragioni di carattere difensivo. La convivenza tra due realtà con radici politiche distanti e antagoniste creò per molti anni notevoli attriti ma, come sottolinea R. Prodi nella prefazione, fu proprio il valore aggiunto della scelta unitaria a fare di Granarolo ?un momento esemplare del movimento cooperativo italiano?. A metà degli anni ’80 il consorzio, senza rinnegare la massima attenzione per la qualità del prodotto, affidò la crescita a un forte sviluppo del marchio industriale e all’acquisizione di imprese private, esterne al mondo cooperativo. Muovendosi lungo queste direttrici seppe superare la crisi degli anni 1991-92 (causata da forti squilibri di bilancio) e intraprendere un lungo percorso di ricostruzione della competitività e della redditività, gettando così le basi per il raggiungimento di una dimensione nazionale.
L’avvincente esposizione di queste vicende è realizzata dedicando particolare attenzione sia al contesto socioeconomico in cui si sono sviluppate sia al ruolo cruciale svolto dalle politiche di marketing ed è arricchita dalle numerose testimonianze orali raccolte, utili per ricostruire l’universo di valori alla base del successo di Granarolo.

Massimo Mazzoni