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Giuseppe Alberigo – Dalla laguna al Tevere. Angelo Giuseppe Roncalli da San Marco a San Pietro – 2000

Giuseppe Alberigo
il Mulino, Bologna

Anno di pubblicazione: 2000

Nella collana dell’Istituto per le scienze religiose di Bologna, il massimo studioso italiano di Giovanni XXIII pubblica questo volume, che costituisce una sorta di percorso di lettura della biografia dell’uomo e del cristiano Roncalli, nel passaggio dalla cattedra patriarcale di Venezia alla sede episcopale romana e quindi al soglio pontificio. Apparso in occasione della beatificazione del papa bergamasco, non è naturalmente uno scritto d’occasione: lo si vede fin dalla struttura, che ripropone nella forma di capitoli interconnessi una serie di saggi scientifici e di approfondimenti particolari che l’autore aveva pubblicato negli ultimi anni in diverse sedi. I ritocchi apposti permettono di evitare sovrapposizioni e di rendere un solido ed efficace sguardo d’insieme, pur nella diversità strutturale dei capitoli, che riflettono la loro origine disomogenea. Il risultato è quindi una sorta di offerta interpretativa e conoscitiva complessiva, che trae le conclusioni di un percorso di ricerca articolato. I profili indagati sono molti e vanno oltre la sola fase del passaggio da Venezia a Roma: da quello formativo e spirituale, a quello culturale e magisteriale, fino a quello del governo pastorale e dell’impostazione del ruolo papale. Emerge ad esempio l’originalità connessa alla riscoperta del ruolo episcopale romano e la scelta di ripristinare l’ordinario funzionamento del governo papale dopo il lungo pontificato pacelliano. Particolarmente forte e centrale nel volume (non poteva che essere così) lo studio del rapporto del papa con il Concilio Vaticano II, sia nella sottolineatura della autonoma scelta dell’indizione che poi nell’analisi della celebrazione. Emergono due criteri paralleli e collegati nelle scelte di Giovanni XXIII: la massima chiarezza sull’impostazione fondamentale (evidente nell’allocuzione di inaugurazione “Gaudet mater ecclesiae” dell’ottobre 1962) e il rispetto della libertà e della determinazione dell’assemblea conciliare. Approfondimenti particolari sono poi dedicati all’enciclica “Pacem in Terris” e alla questione discussa della “Chiesa dei poveri”.
La lettura di Alberigo è caratterizzata in modo netto sotto il profilo interpretativo. Scostandosi da ogni superficiale approccio al cosiddetto “mistero Roncalli” e criticando ogni tesi che ha sottolineato l’ingenuità delle decisioni oppure lo scarso controllo dei processi storici da parte del papa, egli sottolinea la profonda unità della sua figura umana e cristiana, recuperando la trama di un’ordinarietà spirituale e culturale che riesce ad essere talmente immersa nella buona e grande tradizione cristiana da avviare fiduciosamente un percorso di rinnovamento ecclesiale radicale, inteso come ambizione al recupero della “forma Christi” originaria e non come adeguamento a una qualsiasi ideologia o teologia storica.

Guido Formigoni