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Giuseppe Battelli, Daniele Menozzi (a cura di) – Una storiografia inattuale? Giovanni Miccoli e la funzione civile della ricerca storica – 2005

Giuseppe Battelli, Daniele Menozzi (a cura di)
Roma, Viella, pp. 394, euro 28,00

Anno di pubblicazione: 2005

Tredici saggi ? accompagnati da una breve introduzione, da un interessante intervento dello stesso Miccoli e da un’accurata e utile bibliografia ? presentano e discutono un’esperienza intellettuale ricca, e per più di un aspetto atipica rispetto a consolidate tendenze della storiografia accademica italiana, quella di Miccoli, ripercorrendo luoghi e tempi della sua formazione, e analizzando le tematiche principali e gli orientamenti metodologici della sua attività di ricerca. L’organizzazione in sezioni del volume non deve indurre nei ?contemporaneisti? la tentazione di una lettura selettiva: per situare e comprendere le indagini di Miccoli sui rapporti fra S. Sede e Germania nazista, o sull’antisemitismo cattolico, occorre fare i conti anche con il Miccoli storico della riforma gregoriana e di Francesco d’Assisi. Fra Gregorio VII e Pio XII, sono questioni di grande portata e di lungo periodo quelle proposte nell’opera di Miccoli, in una sorta di polarità ? variamente affrontata nei saggi in questione ? fra il percorso di una istituzionalizzazione sempre più strutturata, gerarchica e pervasiva, con la connessa registrazione del ?fallimento, del non raggiungimento degli obiettivi? (p. 47) di parte almeno dei movimenti e delle istanze legate alla riforma gregoriana e ad altre spinte e sollecitazioni all’interno del cristianesimo medievale, e l’efficacia, il peso di un’ideologia che quella svolta fondativa riattualizzava, elaborando quel ?modello della christianitas medievale? (p. 192) che, dopo la rottura rivoluzionaria, avrebbe indirizzato l’azione e segnato le scelte di una Chiesa ?tenacemente ierocratica?, e legata alla polemica e negativa lettura ?intransigente? della storia successiva alla Riforma. È nel quadro della visione della modernità coltivata dalla ?tradizione della mentalità intransigente? (p. 245) che si colloca l’esame proposto da Miccoli dell’antisemitismo cattolico contemporaneo; nell’accostamento fra secolarizzazione ed emancipazione si definiva la ?centralità del problema della cittadinanza? (p. 184), un terreno, quello delle limitazioni e delle discriminazioni, che avrebbe reso possibili contiguità e compromessi pratici fra antisemitismo politico e razzismo.
Al di là delle varie messe a punto su specifiche questioni proposte nei vari contenuti tematici, andrà registrata l’insistenza degli autori su alcuni caratteri di fondo del lavoro storiografico di Miccoli; caratteri compendiati dallo stesso Miccoli da una parte nell’attenzione per le ?grandi alternative mancate?, per i momenti di svolta e di risoluzione delle alternative possibili, con la consapevolezza, o, come scrive Miccoli, la ?penosa sensazione di quanto nella storia resti comunque responsabilità diretta di precise scelte individuali o collettive? (p. 17). Dall’altra, nella presentazione di una pratica del mestiere che nell’interazione fra il questionario intellettuale e civile e il sistematico rapporto con le fonti trova la propria caratterizzazione, dato che la ricerca ?non può risolversi nella raccolta di pezze di appoggio alle proprie idee o convinzioni, che del tutto impreviste possono risultare le risposte che ci vengono offerte? (p. 14).

Mauro Moretti