Cerca

Giuseppe Paletta (a cura di) – Dizionario biografico dei presidenti delle Camere di commercio italiane (1862-1944), prefazione Carlo Sangalli, introduzione di Giulio Sapelli – 2005

Giuseppe Paletta (a cura di)
Roma, Unione italiana delle Camere di commercio, Soveria Mannelli (Cz), Rubbetti

Anno di pubblicazione: 2005

Coordinata dal Centro per la cultura d’impresa di Milano sotto la supervisione del Comitato unioncamere per il patrimonio storico e con la gestione documentale delle Camere di commercio, la ricerca si è avvalsa di ben 41 autori per la redazione delle circa 1100 note biografiche dei cosiddetti presidenti camerali, i presidenti delle Camere di commercio. L’opera segue la Guida agli archivi storici delle Camere di commercio, ed è un utile strumento di lavoro per coloro i quali affrontano lo studio delle classi dirigenti nell’Italia unita. Come avvisa la nota di lettura, il Dizionario è strutturato su base territoriale, ovvero per regioni e province in ordine alfabetico, permettendo di ?mantenere prioritario il riferimento all’ente camerale? e offrendo, nel contempo, una lettura che si sviluppa cronologicamente così da seguire ?un percorso che evidenzia la dinamica evolutiva delle economie locali e della struttura delle leadership? (p. 3). Tre indici ? istituzioni economiche, pubblicazioni periodiche, nomi ? chiudono il secondo tomo.
Un denso saggio di Paletta (pp. XVII-XLIII) illustra le principali caratteristiche socio-professionali dei biografati, e fornisce le coordinate e il contesto in cui si inserisce la vicenda dei presidenti camerali. Come ricordato da Giulio Sapelli, ?la politica fu l’esperienza formativa di questa élite camerale? (p. XV), infatti i suoi componenti ne furono attratti vivendola spesso in prima persona già dal periodo risorgimentale: soprattutto a livello locale, nel comune o nei consigli provinciali, troviamo figure qui schedate che poi diventarono presidenti delle Camere e, talvolta, persino parlamentari (p. XLI). Rilevanti cambiamenti introdusse la dittatura fascista: nel 1927 la presidenza fu affidata al prefetto (o al vice prefetto), segnale della maggiore compenetrazione tra Stato e società ? c’è l’elenco dei Percorsi professionali dei presidenti-prefetti (pp. 1029-1099) ?, mentre la vice presidenza delle Camere era decisa dal ministero dell’Economia nazionale, che sceglieva il vice presidente tra i componenti del Consiglio delle medesime, e questa carica veniva a essere ?il punto di equilibrio tra l’economia del territorio e il regime? (p. XXXII). Nel 1937 le Camere di commercio cambiarono nome assumendo quello di Consigli provinciali delle corporazioni, e dunque il segretario federale locale del PNF entrava di diritto a far parte del comitato di presidenza (pp. XXX-XXXII).
Si conferma il passaggio da esponenti della proprietà fondiaria, in prevalenza nell’800, a quelli espressione delle imprese manifatturiere a fine secolo e a quelli provenienti da attività industriali. Inoltre si riscontrano alcune costanti di lungo periodo, come il ruolo degli imprenditori di religione ebraica, bruscamente interrotto con le leggi del 1938, e la presenza sistematica di aderenti alla massoneria, anch’essa in rapido declino con l’affermarsi del fascismo.

Giovanni Focardi