Cerca

Gloria Pirzio Ammassari, Arianna Montanari (a cura di) – La fine del sistema sovietico e i paesi baltici. Il caso dell’Estonia – 2003

Gloria Pirzio Ammassari, Arianna Montanari (a cura di)
Milano, Franco Angeli, pp. 185, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2003

Il volume raccoglie contributi sul caso estone di G. Ammassari, A. Montanari, Nicolò Gasparini, Marina D’Amato, e, in appendice, un allegato sui dati statistici ed economici relativi alla transizione nelle Repubbliche baltiche a cura di A. Macrì e una breve raccolta di interviste ad alcuni ?testimoni privilegiati? estoni e finlandesi. Esso si colloca nell’ambito di una ricerca sui mutamenti verificatisi nell’Est europeo nell’ultimo quindicennio finanziata da ?La Sapienza?, dalla quale è già scaturito, a cura degli stessi autori, un libro pubblicato nel 2000 e dedicato ai percorsi della transizione in Romania e Moldova.
La vicenda estone è presa in esame da molteplici punti di vista: come esemplificazione della tormentata esperienza vissuta nel corso del XX secolo dai paesi baltici, tra difficile conquista dell’indipendenza nazionale e imperialismo russo-sovietico; come percorso di una ?piccola nazione? culturalmente e linguisticamente affine alla nazione finlandese, che proprio in virtù di tale affinità può beneficiare di rapporti e scambi privilegiati con l’altra sponda del Mar Baltico; come caso particolare del generale processo di formazione di nuove entità statuali a legittimazione nazionale verificatosi in seguito alla dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Il leit-motiv che ispira i diversi saggi è l’intento di comprendere le ragioni delle peculiarità positive della transizione in Estonia, evidenziate non solo attraverso il confronto con le esperienze affini di Lituania e Lettonia, ma anche ricorrendo alla comparazione con il caso tragicamente ?negativo? della Moldova, dove, in presenza di un’analoga percentuale di popolazione russa dislocata sul territorio nazionale (circa il 30 per cento), la transizione ha prodotto una sanguinosa guerra civile, la secessione della Transnistria, un grave degrado economico e sociale. Il volume indica tra i principali fattori esplicativi il differente livello economico di partenza (l’Estonia era tra le regioni più avanzate e con più elevati standards di vita dell’URSS), la ben più favorevole collocazione geopolitica del piccolo paese baltico (inserito in un’area più progredita e dinamica), ma anche la diversità delle rispettive tradizioni e culture nazionali (viene enfatizzato il peculiare carattere pacifico e ?cantante? dell’identità nazionale estone, le cui radici mitiche sono contenute nell’epopea del Kalevipoeg, ispirata dall’esempio del Kalevala finlandese).
Qualche rilievo critico potrebbe essere avanzato riguardo alla descrizione della politica delle nazionalità attuata dai bolscevichi e in generale alla presentazione di alcuni aspetti del sistema sovietico offerta dagli autori. Ma nel complesso il lavoro rappresenta uno strumento utile per approfondire la conoscenza di realtà e temi che sono ancora poco noti al lettore italiano, nonostante il notevole interesse che le problematiche dell’After Empire riscuotono oramai da qualche anno nel panorama scientifico internazionale.

Giovanna Cigliano