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Grazia Loparco – Le Figlie di Maria Ausiliatrice nella società italiana (1900-1922). Percorsi e problemi di ricerca – 2002

Grazia Loparco
Roma, LAS, pp. 799, euro 41,50

Anno di pubblicazione: 2002

Non si tratta solo della storia d’un istituto religioso, ma d’un libro ambizioso che affronta grandi questioni storiografiche. Innanzi tutto i rapporti tra Stato e Chiesa nell’Italia unita, studiati in genere dal punto di vista istituzionale e politico, sono qui affrontati come scontro sociale, come competizione sul territorio per il controllo delle scuole e dell’assistenza. È una storia di conflitti, di accuse e sospetti, d’ispezioni statali che accusano le scuole religiose d’ottundere l’intelligenza e d’opprimere la libertà individuale ma che riconoscono anche lo straordinario lavoro svolto dalle suore nel campo dell’alfabetizzazione delle classi medio-basse. All’autrice non sfugge il ruolo anche positivo svolto dal controllo statale, che spinge ad aggiornare le materie d’insegnamento e soprattutto a far studiare le religiose. Abbiamo qui uno spaccato poco noto del complesso rapporto fra cattolicesimo italiano di fine Ottocento e modernità, all’interno del quale svolge un ruolo importante l’emancipazione femminile delle religiose di vita attiva. La ricerca ricostruisce infatti il contributo dato dalle religiose all’acculturazione dei ceti poveri del nuovo Regno d’Italia insegnando in posti sperduti per una cifra inferiore a quella che chiedevano le maestre e portando con sé, accanto alle maestre vere e proprie, anche altre sorelle che provvedevano all’oratorio e al catechismo. Le Figlie di Maria Ausiliatrice hanno svolto così un lavoro importante d’unificazione nazionale, in particolare fra due regioni lontane geograficamente e culturalmente come il Piemonte e la Sicilia, dove esse si sono dirette già nei primi anni dopo la fondazione e sulle quali il libro insiste particolarmente.
Il libro affronta poi la storia delle congregazioni religiose femminili senza tracce d’agiografia ? l’atteggiamento è anzi freddo e distaccato, difetto comune a tutta la storiografia salesiana ? e si basa non solo sulle fonti interne, ma anche sui rapporti delle ispezioni ministeriali. L’autrice ci restituisce così una storia complessa delle mille iniziative dell’istituto e del suo rapporto con i salesiani ? in proposito, la divisione imposta dalla Santa Sede viene raccontata con equilibrio ? rapporto di collaborazione che tende sempre più all’autonomia, come si deduce dal fatto che le religiose decidono di accettare d’insegnare nelle classi miste anche dopo il divieto dei salesiani. Le iniziative delle Figlie di Maria Ausiliatrice si aprono a una gamma d’interventi diversi ? dalle scuole agli oratori nei quartieri poveri, dagli orfanatrofi alle case d’accoglienza per le operaie, dalle scuole di lavoro al catechismo, sino alle associazioni di ex-allieve, fornite di rivista propria, che costituiranno un’importante rete sociale nell’Italia del Novecento ? ma tutti finalizzati a rendere sopportabili gli effetti negativi della modernizzazione del paese attraverso un’attività d’assistenza ma anche d’intervento preventivo attraverso l’educazione.
Si tratta infine d’un contributo di storia delle donne che sottolinea il ruolo delle religiose nella formazione di modelli di donne colte ed emancipate e di catene d’acculturazione femminile (le scuole superiori sono rivolte alle maestre).

Lucetta Scaraffia