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Gustavo Corni, Gerhard Hirschfeld (a cura di) – Stermini e memoria nell’Europa del Novecento – 2003

Gustavo Corni, Gerhard Hirschfeld (a cura di)
Bologna, Il Mulino, pp. 509, euro 30,00

Anno di pubblicazione: 2003

Si tratta di una ponderosa opera collettanea che raccoglie gli atti della XLII settimana di studio dell’ISIG, svoltasi a Trento dal 13 al 17 settembre 1999; il ventaglio costituito dai 17 contributi che racchiude ha perciò tutti i pregi (ed anche qualche limite) degli atti dei convegni. Tra i primi si annovera l’estensione tematica e l’approccio ampiamente multidisciplinare, tra i secondi il fatto che questioni pur importanti vengano talvolta appena accennate. Un breve accenno ai curatori (che si identificano in questo caso con gli organizzatori della settimana trentina): Gustavo Corni, fra i più importanti specialisti di storia della Germania nell’età contemporanea e nella tarda età moderna, ha dedicato negli ultimi anni particolare attenzione al tema della memoria delle tragedie che hanno funestato in particolare la prima metà del ?900 ed hanno influito in misura più o meno grande sulle vicende e sulle mentalità collettive che ne hanno caratterizzato la seconda metà, prolungandosi ben oltre il passaggio al secolo XXI; Gerhard Hirschfeld, specialista di storia del nazionalsocialismo e del collaborazionismo nei territori occupati dal Terzo Reich durante la Seconda Guerra mondiale, dirige la Bibliothek für Zeitgeschichte di Stoccarda (nata proprio nel 1915, per iniziativa dell’industriale svevo Richard Franck, come Weltkriegbücherei) ed insegna nell’Università della città capitale del Baden-Württemberg. Tra i nodi affrontati, come i curatori ricordano nella sintetica Introduzione (pp. 7-14), il rapporto tra modernità e genocidi, filtrato in particolare attraverso il nesso tra l’incremento esponenziale della potenza (non solo militare, ma anche burocratica e conoscitiva) concentratasi nello Stato contemporaneo ed il suo utilizzo in chiave di distruzione di questo o quel ?nemico? interno o prossimo ai propri confini, ma anche la sofferta ed intricata questione della comparabilità tra stermini di diversa origine, sviluppo e modalità operative, con la connessa oscillazione tra i rischi contrapposti della banalizzazione e dell’astoricizzazione. Proprio in riferimento a quest’ultimo, cruciale, problema interpretativo gli organizzatori hanno deciso, pur consapevoli della parzialità e limitatezza della scelta, di limitarsi alla comparazione dei casi europei più evidenti e più noti, quelli verificatisi nella Germania nazionalsocialista e nell’Unione Sovietica staliniana. L’opera è divisa in tre sezioni, la prima dedicata all’esame del Contesto storiografico, culturale, filosofico (saggi di Gerhard Hirschfeld, Giuseppe Galasso, Giuseppe Giarrizzo, Giorgio Penzo); la seconda (la più corposa per i motivi poc’anzi ricordati) dove si esaminano gli Eventi (contributi di Gerd Koenen, Christian Gerlach, Ralf Stettner, Gustavo Corni, Florian Freund, Meinhard Stark, Fabio Bettanin, Dieter Pohl, Bob Moore); la terza, per forza di cose forse la meno omogenea, concentrata sui Riflessi (interventi di Alexander von Plato, Gian Enrico Rusconi, Diego Quaglioni, Jürgen Manemann). Moltissimi gli spunti di riflessione, tanto più preziosi per il fatto che molti vengono proposti da studiosi stranieri i cui importanti contributi storiografici sono per la maggior parte ignoti al pubblico anche dei lettori specializzati.

Brunello Mantelli