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Il potere dei generali. Civili e militari nell’Asia orientale contemporanea

Simone Dossi (a cura di)
Roma, Carocci, 190 pp., € 19,00

Anno di pubblicazione: 2017

Il tema del potere militare e del suo rapporto con le trasformazioni complessive intervenute
in Asia orientale nel corso del XX secolo (e in particolare negli ultimi decenni)
è questione di grande importanza e rilevanza, spesso trascurata dalla storiografia in Italia.
In tal senso la pubblicazione del volume curato da Simone Dossi – studioso serio e di notevoli
qualità – non può che essere accolta con soddisfazione, tanto più che si tratta di un
lavoro di indubbio valore e di forte stimolo per lo sviluppo degli studi in questo campo.
Il volume si articola in un capitolo introduttivo teorico e metodologico e in tre parti
generali. Nella parte introduttiva, il curatore sottolinea con chiarezza come le relazioni
civili-militari abbiano rappresentato uno dei grandi temi della storia contemporanea
dell’Asia orientale, con un percorso di fondo che ha visto, successivamente alla fine della
seconda guerra mondiale, il passaggio da una sostanziale egemonia del potere civile all’affermazione
in numerosi paesi di regimi militari, a cui è seguita – pur con evidenti disparità
di tempi e di modi – una tendenza alla restaurazione del potere civile.
La prima parte è dedicata al rapporto tra partito Stato ed esercito nell’esperienza
socialista cinese (Esercito popolare di liberazione cinese, a firma di Simone Dossi), e
vietnamita (Francesco Montessoro): il primo caso, segnato dall’oscillante relazione tra
politicizzazione e professionalizzazione, il secondo caratterizzato da un rapporto partitoesercito
più lineare e continuo.
La seconda parte si concentra su tre esperienze di passaggio, pur con modalità e
tempi diversi, da un forte condizionamento del potere militare all’avvento di un sistema
di sostanziale democratizzazione (Giappone, Noemi Lanna; Taiwan, Simone Dossi; Indonesia,
Francesco Montessoro): qui i casi presentati presentano tratti comuni ma anche
sviluppi assai diversi, con il Giappone «orientato» verso il processo di democratizzazione
in seguito all’occupazione e all’influenza degli Stati Uniti, Taiwan in cui si è assistito al
ritiro del ruolo dei militari dopo la fase postautoritaria e, infine, l’Indonesia in cui la democratizzazione
si è sviluppata senza eliminare del tutto la persistente influenza politica
delle forze armate.
La terza e ultima parte si sofferma sulle «transizioni fallite ed in corso» viste attraverso
l’esperienza di Thailandia (Carlo Filippini) e Myanmar (Francesco Montessoro): come
osserva Dossi nella sua Introduzione, si tratta di due realtà in cui «il pretorianesimo, seppur
con differenti declinazioni, rimane ancora oggi all’ordine del giorno» (pp. 24-25).
Estremamente ricca risulta la Bibliografia finale, utile strumento per chi in futuro
vorrà fornire – si spera – ulteriori contributi alla comprensione di questi importanti problemi
legati alla storia dell’Asia orientale nell’epoca contemporanea.

Guido Samarani