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Ilaria Zilli – Le forme dell’acqua. Territorio e risorse nel Molise fra età moderna e contemporanea – 2003

Ilaria Zilli
Campobasso, Università degli studi del Molise, pp. 142, s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2003

Ilaria Zilli ricostruisce le vicende che hanno caratterizzato la storia del Molise contemporaneo privilegiando l’analisi dei modi attraverso i quali l’acqua ha partecipato alla vita produttiva ed alla peculiare configurazione dell’economia regionale. In questo senso il libro si colloca all’interno di una prospettiva di storia economica delle risorse naturali volta a privilegiare lo studio del contributo che la natura ha fornito alla realizzazione dei processi di modernizzazione e di sviluppo economico.
Dal punto di vista della cronologia, la scansione fondamentale, quella alla quale l’autrice attribuisce un particolare significato periodizzante è rappresentata dalle trasformazioni dei regimi giuridico-normativi che accompagnano l’eversione della feudalità. Con la liberalizzazione dell’uso delle risorse idriche, si rafforza il ruolo dell’acqua e la sua centralità nell’ambito del sistema produttivo regionale. Una centralità che, d’altra parte, aveva caratterizzato la regione fin dal Seicento, quando l’energia idrica aveva alimentato l’espansione delle manifatture tessili legate allo sviluppo dell’economia pastorale. Con la liberalizzazione della risorsa acqua, nel corso dei primi decenni dell’Ottocento, si ponevano le basi per una crescita delle attività produttive fondate sul suo uso, con particolare riguardo agli impianti molitori situati lungo i corsi dei fiumi in quasi tutti i Comuni. A ciò si aggiunga il precoce sviluppo di una industria idroelettrica sul finire del XIX secolo. Nel capitolo terzo l’autrice ricostruisce la ricca mappa delle centrali sorte lungo il Volturno, il Trigno ed il Biferno.
Anche il mare ? al quale è dedicato il quarto capitolo ? , con i pochi chilometri di costa trova una sua centralità nel dibattito degli economisti e degli amministratori locali nel corso del XIX secolo. Esso avrebbe potuto rappresentare la più agevole via di accesso delle merci molisane ai mercati di sbocchi più lontani, il medio e l’alto Adriatico, ma anche soprattutto agli altri centri commerciali del Mezzogiorno, in particolare Napoli ed il suo porto. Termoli, l’unica comunità realmente orientata dal mare, vede a partire dagli anni Sessanta del Novecento una certa espansione del settore turistico.
Il principale merito di questo libro risiede nell’aver considerato il caso di una regione periferica del Mezzogiorno d’Italia non più e non solo per metterne in luce gli aspetti di arretratezza e di ritardo. Il territorio e le peculiarità del sistema orografico (per esempio il carattere torrentizio dei corsi d’acqua) non sono interpretati come limite strutturale o come vincolo. Essi sono invece presi in considerazione come ?opportunità?, nella prospettiva di evidenziare le alternative possibili attraverso l’analisi delle potenzialità endogene ed autonome di espansione con l’obiettivo di ripensare le vie dello sviluppo in termini di sostenibilità e di valorizzazione delle risorse esistenti.

Gabriella Corona