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Katharina Schoeller – Pietro Nobile. Direttore dell’Accademia di Architettura di Vienna (1818-1849), – 2008

Katharina Schoeller
Trieste, Società di Minerva, 447 pp., s.i.p.

Anno di pubblicazione: 2008

Il volume è la rielaborazione di una tesi di laurea, che ricostruisce la storia della Scuola di architettura di Vienna negli anni compresi tra il 1818 e il 1849, corrispondenti al periodo della direzione dell’architetto Pietro Nobile. Il libro costituisce un utile apparato documentario per la ricchezza delle fonti iconografiche e per il materiale inedito proveniente dall’Archivio dell’Accademia delle Belle Arti di Vienna. Esso è composto dai verbali delle riunioni, i temi dei concorsi di architettura, i registri delle lezioni e gli elenchi degli studenti che hanno frequentato la Scuola. Il recupero di questa documentazione apporta nuovi elementi per la ricostruzione dell’attività accademica viennese e dell’opera di riforma dell’insegnamento di architettura, in cui si tende a privilegiare la separazione dei saperi dell’architettura da quelli dell’ingegneria. Tale innovazione ha prodotto una schiera di professionisti di alto livello che hanno contribuito a costruire la città dell’Impero austro-ungarico nella seconda metà dell’800. Il promotore di questa politica di rinnovamento della didattica è Pietro Nobile, il quale con l’introduzione di un nuovo programma di insegnamenti attribuisce all’Accademia il compito principale di formare gli architetti, gli artigiani edili e gli artisti decoratori, offrendo un ventaglio di discipline che comprendono le scienze, la meccanica e l’estetica. È significativa la scelta di fornire un’istruzione elevata ai quei settori artigianali, come l’intaglio, la decorazione, l’ornato, lo stucco, che sono considerati «arti minori» ma fondamentali per l’architettura del tempo. Infatti, uno degli obiettivi di Nobile è la proposizione di «un programma innovativo d’insegnamento basato sulla revisione critica del Classicismo, prendendo esempio da quanto era stato fatto, a partire dagli ultimi anni del ’700, in Francia, in Inghilterra e negli altri paesi» (p. 8).La struttura del volume si sviluppa secondo alcune direttrici principali che ricostruiscono la storia e le attività dell’istituzione: l’esame dei piani di studio, la descrizione di una giornata tipica degli allievi, l’organizzazione degli insegnamenti di architettura, l’assunzione della docenza.Un’analisi dettagliata è dedicata al tema dei concorsi e dei vari premi, cui partecipano gli studenti dei corsi. L’a. ricostruisce attentamente le modalità di partecipazione, riportando l’elenco dei vincitori dal 1818 al 1847. Un altro aspetto inedito della ricerca concerne la ricca documentazione iconografica che rappresenta le esercitazioni svolte durante i corsi. Si tratta di un corpus che raccoglie disegni di prospettive, di ampie vedute di parti di città, di studi di elementi e di edifici dell’architettura classica, di modelli di ville palladiane. Questo lavoro contiene apparati importanti che offrono l’occasione di approfondire il tema della formazione dell’architetto in chiave comparativa, con la messa a confronto delle impostazioni didattiche delle scuole d’architettura euro pee nel corso dell’800.

Cristina Accornero