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La dolceria Bonajuto. Storia della cioccolateria più antica di Sicilia

Giovanni Criscione
Palermo, Edizioni d’arte Kalós, 159 pp., € 28,00

Anno di pubblicazione: 2013

Il bel libro di Giovanni Criscione sulla cioccolateria Bonajuto condensa e intreccia, in una narrazione incalzante, un’emblematica storia d’impresa. Protagonista principale è la famiglia Bonajuto, la cui storia mostra in controluce gli innumerevoli fattori che stanno alla base del suo successo imprenditoriale. Intorno alla storia della famiglia Bonajuto-Ruta l’autore ricostruisce la storia di un prodotto di lusso – il cioccolato di Modica – che, col passare del tempo, diviene un bene di largo consumo, conservando però molte delle sue caratteristiche artigianali. Attraverso le vicende, umane e imprenditoriali, delle donne e degli uomini che hanno guidato l’impresa, l’autore ripercorre due secoli di storia, da cui emergono alcuni tratti caratteristici delle strategie imprenditoriali.
In primo luogo la propensione alla ponderatezza abbinata alla visione strategica. Nella fase pionieristica Francesco Ignazio dà luogo alle prime integrazioni verticali e realizza la diversificazione delle attività per sfruttare al meglio le opportunità di un ambiente economico in cui difettano le possibilità di specializzazione produttiva. Egli, inoltre, dà vita a un intreccio di relazioni – professionali e personali – che renderanno più agevole l’attività economica e permetteranno di superare ostacoli altrimenti insormontabili. Tali comportamenti – uniti alla propensione all’innovazione e alla trasmissione aziendale dei saperi taciti – saranno adottati sia dal successore Federico che da suo figlio Francesco, imprenditore moderno anche per le capacità con cui utilizzerà la comunicazione pubblicitaria.
Il turning point nei destini dell’impresa è rappresentato da una vicenda familiare: l’adozione di Rosa Roccaro da parte di Carmela Di Martino, vedova di Francesco, che ne sostiene peraltro il matrimonio con Carmelo Ruta, da anni collaboratore del laboratorio di famiglia.
Questa lungimiranza dà continuità all’impresa. Carmelo Ruta si mostra all’altezza del suo ruolo: non cede alla moda di vendere dolci industriali e difende i valori dell’artigianalità, ponendo le basi di un successo che dura sino a oggi. La Bonajuto diviene così un presidio delle preparazioni tipiche e un incubatore di professionalità. Sono molti i pasticcieri che, dopo anni di esperienza, lasciano l’azienda per aprire una propria attività.
La storia recente registra il consolidamento dell’impresa e un’altra importante svolta. Nel 1992, dopo la morte di Carmelo, il figlio Franco gli subentra a capo dell’azienda e si impegna in un importante restyling basato sull’idea che la tradizione – cioè la «tipicità» – possa divenire un fattore decisivo di successo. Tradizione (cioè «memoria») e innovazione (cioè «professionalità») si sovrappongono, determinando il consolidamento dell’impresa, che diviene l’azienda leader del «distretto del cioccolato».
Una storia imprenditoriale esemplare, tracciata con bravura dall’a., che fornisce arguti spunti di riflessione. Una storia esemplare, di un’esperienza imprenditoriale che mostra come anche in ambienti economici sfavorevoli sia possibile conseguire il successo.

Stefano Magagnoli