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La scuola per tutti gli italiani. L’istruzione di base tra Stato e società dal primo Ottocento ad oggi

Redi Sante Di Pol
Milano, Mondadori, 328 pp., € 25,00

Anno di pubblicazione: 2016

Le opere di Redi Sante Di Pol – storico della pedagogia recentemente scomparso – sono molto note e apprezzate in ambito storico-educativo. Di indubbio valore, esse affrontano molteplici aspetti della storia della pedagogia e in particolare quelli della storia della pedagogia scientifica, dello sviluppo dell’istruzione popolare e infantile e della formazione degli insegnanti, ripercorrendo le tappe più significative della storia della scuola italiana dall’Unità alla legislazione recente in una prospettiva politica e istituzionale che arricchisce di nuovi spunti la storia della scuola nel corso di quasi un secolo e mezzo.
Il volume, di taglio storiografico, presenta un impianto cronologico ben ponderato. Nell’Introduzione l’a. dichiara che la vicenda dell’istruzione di base in Italia «ha dato vita nella storia civile e nazionale a diversi momenti di confronto costruttivo, come durante il periodo della costituente, ma anche a momenti di scontro, come accadde durante il periodo liberale sulla questione dell’insegnamento religioso e dell’avocazione allo Stato della scuola elementare» (p. X). Il volume è strutturato in due parti. La prima parte si compone di sette capitoli (intercalati da schede esplicative sui concetti chiave della disciplina), la seconda da un’antologia di testi; seguono un elenco di ministri dell’istruzione, alcune schede biografiche sui protagonisti delle riforme (che in taluni casi è possibile approfondire nel Dizionario Biografico dell’Educazione 1800-2000, a cura di Giorgio Chiosso e Roberto Sani, 2014), una Bibliografia e l’indice dei nomi che consentono di ben situare le riforme e i loro attori nel contesto della storia italiana pre- e postunitaria fino al 2000.
La prima parte presenta le riforme degli Stati preunitari, la legge Casati del 1859 – elaborata nel Regno di Sardegna ed estesa ai territori italiani dopo l’unificazione. Grazie a un’esposizione densa ma scorrevole, l’a. riepiloga gli sviluppi successivi dell’istruzione popolare negli Stati preunitari tra Restaurazione e unificazione, la nascita del sistema scolastico nazionale, segnato da disparità di lunga durata, i problemi dell’unificazione e il riformismo scolastico di inizio ’900, la politica scolastica del fascismo e la successiva «bonifica», la modernizzazione dell’istruzione nell’Italia repubblicana e, infine, la scuola italiana dalla Prima alla Seconda Repubblica (dal 970 al 2000), con le leggi del 1994 e del 2000.
Avvalendosi dei risultati della storiografia più recente, il volume, che costituisce un testo di riferimento importante, di grande chiarezza espositiva, è consigliabile dal punto di vista didattico, rivelandosi altrettanto utile per gli studiosi che si interessano alla storia della lotta contro l’analfabetismo, dell’obbligo scolastico, delle vicende della scuola materna e, infine della scuola media e superiore. La ricca antologia di fonti sulla storia della scuola permette altresì di cogliere la specificità del sistema scolastico italiano che è sfociato nella «buona scuola» dei giorni nostri.

Dorena Caroli