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L’alleato naturale. I rapporti tra Italia e Germania Occidentale dopo la seconda guerra mondiale (1945-1955

Filippo Triola
Milano, Le Monnier, 273 pp., € 21,00

Anno di pubblicazione: 2017

Sulla base di un’approfondita ricerca archivistica l’a. ha ricostruito lo sviluppo delle
relazioni politiche ed economiche tra l’Italia e la Germania Occidentale dalla fine della
seconda guerra mondiale alla metà degli anni ’50. L’inizio delle relazioni ufficiali tra i
due paesi risale all’aprile 1951. L’a. sottolinea che non si trattò tuttavia di un punto di
partenza, ma di un punto di arrivo della politica di riavvicinamento dell’Italia alla Germania
iniziata nella seconda metà degli anni ’40. Tra i pregi di questo libro vi è quello di
soffermarsi ampiamente sulla ricostruzione e analisi di questo riavvicinamento, in genere
una fase poco analizzata dalla storiografia che si concentra invece sulla «grande intesa»
tra l’Italia di De Gasperi e la Germania di Adenauer. È esistita invece una specifica linea
italiana sulla questione tedesca molto prima della nascita della Repubblica Federale nel
1949 e indipendentemente dalle posizioni delle potenze vincitrici. L’Italia risentì soprattutto
del «vuoto economico» lasciato dalla momentanea scomparsa dello Stato tedesco.
La ripresa degli scambi commerciali italo-tedeschi divenne un punto focale dell’agenda
politica italiana sulla Germania.
Dopo la vittoria della Dc alle elezioni politiche dell’aprile 1948, il governo De Gasperi
iniziò a sostenere la necessità d’integrare la nuova Germania occidentale nei piani
europei di cooperazione economica e politica. Questa divenne la linea ufficiale dell’Italia
appoggiata anche da Sforza. Ma si trattava di una politica difficile, perché i sentimenti
antitedeschi in Italia e tra i diplomatici italiani erano molto forti. Per Bonn il sostegno
italiano spezzava l’iniziale isolamento internazionale del paese, accelerando il processo di
integrazione europea della Germania.
Dopo lo scoppio della guerra di Corea il governo italiano non esitò ad appoggiare il
riarmo della Repubblica Federale. Non a caso Adenauer scrisse nelle sue memorie che tra
il 1949 e il 1953 il legame con l’Italia era ottimo. Da parte tedesca l’immagine dell’«alleato
naturale» iniziò a scricchiolare tra il 1952 e il 1953. Apparve chiaro a Bonn che la forte
solidarietà italiana del periodo 1949-1951 si fondava certamente su determinate condizioni
geopolitiche frutto della guerra fredda, ma si era tradotta in azione politica concreta
ed efficace soprattutto grazie alla guida di De Gasperi. L’esito delle elezioni del giugno
1953 rappresentò una grande delusione per Bonn. Senza De Gasperi l’«alleato naturale»
sembrava aver perso quell’efficacia mostrata negli anni precedenti. In via ufficiale la cooperazione
europea italo-tedesca proseguì apparentemente in modo intenso anche dopo il
1953 e la morte di De Gasperi. Ma dietro le quinte gli umori non erano più quelli di un
tempo. Da parte italiana si avvertì di avere perso agli occhi di Bonn parte di quell’importanza
ricoperta tra il 1948 e il 1951. L’Italia ormai non rappresentava più per la Germania,
come durante l’era De Gasperi, un elemento di garanzia del campo occidentale.

Maddalena Guiotto