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Laura Brazzo, Michele Sarfatti (a cura di) – Gli ebrei in Albania sotto il fascismo. Una storia da ricostruire – 2010

Laura Brazzo, Michele Sarfatti (a cura di)
Firenze, Giuntina, 198 pp., Euro 15,00

Anno di pubblicazione: 2010

Un piccolo volume dal grande valore storiografico, quello curato da Laura Brazzo e Michele Sarfatti presso la Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. Frutto di un convegno organizzato a Bari nel gennaio 2010, questa raccolta di saggi presenta al dibattito storico intense pagine, informative ed analitiche, riguardanti un argomento ancora poco esplorato. Mentre non mancano studi, anche pionieristici, sulla storia degli ebrei nella penisola italiana durante il fascismo, il campo di ricerca incentrato sulle diverse e complesse storie degli ebrei nei vari territori occupati o annessi dall’Italia mussoliniana è da investigare in profondità. Sino ad oggi solo un numero esiguo di pubblicazioni ha documentato, in parte, la presenza ebraica in territorio albanese durante l’era fascista; pertanto questa raccolta collettanea contribuisce a colmare un’importante lacuna.Il primo saggio, scritto da Laura Brazzo, offre un interessante quadro generale della presenza ebraica nei Balcani fra ‘800 e ‘900 per poi concentrarsi su una ricostruzione della storia degli ebrei in Albania dal 1912 al 1939. A queste interessanti pagine di storia e storiografia seguono due interventi di carattere prettamente archivistico in cui Nevila Nika (direttrice dell’Archivio Centrale di Stato a Tirana) si sofferma, purtroppo in modo superficiale, sulla presenza degli ebrei nella documentazione archivistica albanese, mentre Silvia Trani propone, in maniera ammirevole, un’ampia panoramica sulle risorse documentarie conservate in Italia. Dal viaggio in archivio ai lavori degli storici, il volume prosegue nella sua ricostruzione attraverso i due saggi di Giovanni Villari e di Michele Sarfatti. Entrambi meritori, i due contributi esaminano rispettivamente il sistema di occupazione fascista in Albania e la condizione giuridica degli ebrei in loco fra il ’38 e il ’43. Infine, la raccolta si chiude con le belle pagine di Carlo Spartaco Capogreco, centrate sui profughi ebrei rastrellati in Montenegro nel luglio ’41 ed internati in Albania e in Italia; e con il pregevole saggio di Milovan Pisarri, riguardante la Shoah in Serbia e Macedonia nonché la fuga di ebrei verso il Kosovo e l’Albania italiana. Il volume è corredato da una premessa di Silvia Godelli, assessore della Regione Puglia, da due cartine e da un’appendice al saggio di Sarfatti.Imprescindibile riferimento storiografico rifacentesi ad un’ampia base documentaria, questa raccolta è però criticabile sui seguenti aspetti. L’introduzione dei curatori avrebbe meritato una ulteriore elaborazione essendo limitata ad un sunto dei saggi e ai ringraziamenti. Tutte le citazioni in francese e inglese, utilizzate nel saggio della Brazzo e contenenti anche dei refusi, dovevano essere tradotte in italiano per ovvi motivi. Inoltre, una non accurata revisione finale dell’intero volume è testimoniata dalla presenza di errori di editing.

Sabina Donati