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Laura Guidi (a cura di) – Scritture femminili e storia – 2004

Laura Guidi (a cura di)
Napoli, ClioPress, pp. 387, euro 18,00

Anno di pubblicazione: 2004

Il volume curato da Laura Guidi, brillante esito del convegno organizzato nel maggio 2003 a Napoli, rappresenta un’ottima occasione di verifica su un tema che da qualche anno sollecita importanti progetti di ricerca: restituire visibilità alle donne cancellate da una memoria strutturata al maschile. Il volume si divide in due parti: la prima, sotto il titolo Scritture femminili tra dimensione privata e sfera pubblica. Problemi di visibilità descrive in quali luoghi e in che modo cercare e censire voci e presenze femminili per lo più nascoste e suggerisce come orientarsi nei percorsi dei grandi archivi familiari e conventuali e delle biblioteche per riportare alla luce e valorizzare tracce oscurate e confuse in cataloghi, inventari e repertori spesso compilati in modo scorretto o incompleto. La seconda sezione, Scritture ed esperienze di donne nell’Italia in formazione, attraverso l’analisi di una ricca serie di scambi epistolari, dimostra quanto sia proficuo utilizzare gli scritti femminili per ricostruire biografie ed esperienze, per illustrare i tanti ruoli svolti dalle donne nell’ambito della società civile, con la loro forte presenza nelle famiglie (perché in famiglia si saldava il merito di donne che sostenevano l’agire degli uomini), e nella fitta rete delle relazioni sociali, culturali e politiche offerte dalla comunità. Per lo più riferiti all’Ottocento napoletano, i vari studi analizzano minutamente e ricostruiscono con incisività la pluralità e la complessità di percorsi molto diversi e talvolta lontani dai modelli e dalle regole imposte dal secolo. La molla che sostiene le ricerche è il desiderio di fare giustizia dei ?vuoti di memoria? causati dai più svariati motivi, disattenzione, priorità data ad altri argomenti, irrigidimenti su una storia tutta al maschile, sebbene il volume nel suo insieme (e questo è uno dei suoi aspetti più interessanti e suggestivi) sia sempre attento a considerare l’?invisibilità? delle donne non solo come un ?ostacolo da superare?, ma piuttosto come un ?rilevante tema di indagine storiografica in se stessa, aspetto significativo nello strutturarsi delle identità di genere e nelle rappresentazioni del maschile e del femminile? (Guidi, p. 12). Il tema della ?visibilità?, vero e proprio filo conduttore che salda con coerenza i diversi contributi, viene declinato nelle numerose varianti possibili: dalla difficoltà di rintracciare opere femminili nei cataloghi, al disinteresse degli archivi a conservare le tracce delle donne, dalle raccolte epistolari che finiscono col sopraffare la voce della destinataria-interlocutrice per l’importanza di colui che scrive, alla sottovalutazione delle proprie scritture da parte delle stesse donne, devote custodi delle carte maschili ma spesso indifferenti e dimentiche delle proprie. Tutti i saggi contribuiscono con efficacia a ?ricomporre una sorta di grande geografia della memoria delle donne? (p. 27) e a dare risalto a figure che proprio grazie alla scrittura sono uscite dalla immobilità di ruoli imposti per entrare nella storia e lì agire, sia come protagoniste, sia come testimoni.

Daniela Maldini