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Le trasformazioni del lavoro e della formazione continua. Dalla seconda alla quarta rivoluzione industriale

Marco Zaganella
Milano, FrancoAngeli, 2017, 96 pp., € 15.00

Anno di pubblicazione: 2018

Questo agile volumetto è pubblicato da Fonditalia, un fondo interprofessionale pro- mosso da Ugl e FederTerziario. La stesura è stata affidata alla Fondazione Ugo Spirito e Renzo De Felice. Si tratta di un sintetico lavoro, basato su una bibliografia un po’ eclet- tica e pensato come strumento divulgativo corredato da un apparato iconografico. Ha il pregio della chiarezza e di una struttura semplice e lineare (il macchinismo e le forme di accentramento produttivo tipiche della seconda rivoluzione industriale e poi del taylor- fordismo; il successivo postfordismo flessibile e il lavoratore come capitale umano; le attuali interconnessioni che configurano la società della conoscenza).
Al netto di alcune semplificazioni culturalmente banali sulla lettura marxiana e mar- xista della storia del lavoro (pp. 23 e 87) e di una certa indulgenza verso il corporativismo, compreso quello fascista (pp. 64-67), il libro paga dazio – soprattutto nella parte finale – a una certa ingenuità riguardo alla composizione del conflitto di interessi fra capitale e lavoro che oggi sarebbe possibile nei fatti grazie alla rivoluzione tecnologica e informatica e al superamento del possesso unilaterale dei mezzi di produzione. Una sorta di determi- nismo tecnologico condiziona la sua lettura, in quanto sottovaluta uno dei fondamenti costanti del capitalismo industriale (e del suo carattere conflittuale), cioè il controllo della conoscenza produttiva e l’uso organizzativo della tecnologia nell’adattamento delle tec- niche di lavoro.
La parte espositiva è un excursus analitico sull’evoluzione del lavoro fra la seconda metà del XIX secolo e l’inizio del XXI. In questo senso il libro risponde al suo intento didattico. La tesi di fondo è che il lavoratore, depauperato della sua soggettività e qualità professionale nel corso della prima fase della storia industriale, da strumento irrigidito nel suo rapporto con le macchine e nella disciplina organizzativa, sia prima stato valoriz- zato come capitale umano alla fine del ’900 per poi diventare, nella sua interazione con l’intelligenza artificiale, una vera e propria risorsa nel passaggio di millennio. L’idea di partenza di questo libro ha una sua originalità, nell’intento di sviluppare una riflessione che tenga insieme le trasformazioni del lavoro e quelle della formazione al lavoro. Tuttavia la formazione, sia quella tradizionale on the real job sia quella esternalizzata nei sistemi educativi, di fatto è una presenza incidentale nel saggio e sostanzialmente dipendente dai mutamenti socio-economici del lavoro, non svolgendo un ruolo autonomo e interattivo con essi. Questo anche nella parte finale in cui la formazione continua, quasi in una pe- tizione di principio, è presentata come l’elemento centrale che, nel passaggio di secolo, permetterebbe oggi ai lavoratori di adattarsi ai profondi e rapidi mutamenti del lavoro, affrancandoli dalla dipendenza.

Pietro Causarano