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Lodovica Braida, Mario Infelise (a cura di) – Libri per tutti. Generi editoriali di larga circolazione tra antico regime ed età contemporanea – 2010

Lodovica Braida, Mario Infelise (a cura di)
Torino, Utet, 359 pp., Euro 23,00

Anno di pubblicazione: 2010

Il volume raccoglie gli atti del convegno svoltosi a Milano tra il 24 e il 26 settembre 2008 presso l’Università Statale, in collaborazione con la Fondazione «Arnoldo e Alberto Mondadori». Il filo rosso metodologico con il quale sono costruiti i numerosi e densi interventi, per lo più affidati a noti letterati, storici e storiche del libro, gira intorno alla definizione di «libri per tutti» che, come chiarisce Mario Infelise in apertura del volume, sono «testi riprodotti in serie prevalentemente legati alla consueta forma libro e destinati alla larga circolazione» (p. 3). Libri che, benché non si possano definire popolari, avendo una circolazione anche in ambienti colti, sono molto diffusi, anche nel lungo periodo, e a basso costo.In un confronto ampio e articolato, si prendono in esame quei generi editoriali di larga circolazione che nel tempo hanno mantenuto immutati i requisiti distintivi, condizionando in maniera silenziosa ma determinante le consuetudini culturali degli italiani. Ribadita la scarsa familiarità degli italiani con la lettura, il volume dipana la questione poco studiata, ma di grande rilevanza socio-culturale, relativa a cosa effettivamente gli italiani leggono.Grazie alle attenzioni rivolte all’importante ruolo dell’immagine nell’editoria di largo consumo; ai libri per bambini che per secoli non furono considerati un buon prodotto «ma capaci di sottrarsi alla povertà editoriale del libro scolastico» (p. 232); ai libri devozionali le cui fortune si sono protratte nei secoli; ai grandi conflitti religiosi che posero fine alla stagione di sviluppo incontrollato della lettura; al libro scolastico che solo dopo l’Unità fu pensato e costruito esclusivamente per la scuola, sembra sciogliersi il nodo di quella «pregiudiziale colta che seleziona i libri e le letture e penalizza sistematicamente i più diffusi e popolari» (p. 5).In quest’ottica diventa essenziale far emergere le pratiche e le modalità di accesso ai testi. Perché se è vero che il lettore più colto frequenta librerie e biblioteche, vi è un mercato occulto, poco indagato, rappresentato dalle edicole, dalle fiere, dagli ambulanti e oggi dai supermercati, che alimenta la lettura dei libri di largo consumo. Vengono prese in considerazione anche forme di fruizione al testo alternative, in bilico fra oralità e scrittura. Come ricorda Marina Roggero, a proposito delle storie cavalleresche, conosciute e amate nelle Corti come nelle locande, «la fantastica leggerezza dei racconti che non corrispondevano ad alcun criterio di verosimiglianza o di utilità inquietava non poco moralisti e pastori d’anime» (p. 37). Si sviluppa, così, una tortuosa «via italica» all’universo dei libri caratterizzata, più che dalla lettura vera e propria, da altre modalità di appropriazione.Il volume, che ha il pregio di porre l’accento su un tema che meriterebbe ulteriore attenzione nella già vivace storia del libro in Italia, si chiude con un capitolo dedicato ai libri per tutti nella storiografia che mette a fuoco il problema in chiave comparativa europea.Giovanna Millevolte

Giovanna Millevolte