Cerca

Lorenzo Gestri – Storie di socialisti. Idee e passioni di ieri e di oggi – 2003

Lorenzo Gestri
a cura di Laura Savelli, Pisa, Dipartimento di storia moderna e contemporanea de

Anno di pubblicazione: 2003

Con una Introduzione di Laura Savelli (e una breve Prefazione di Giuliana Biagioli), con una nota biobibliografica di Franco Bertolucci, con l’elenco delle pubblicazioni e delle tesi da lui seguite, conservate presso la Biblioteca di storia e filosofia dell’Università di Pisa, il volume raccoglie diversi saggi dello studioso scomparso improvvisamente nel 2002 a cinquantanove anni. Sono otto scritti, che non esauriscono il panorama della sua produzione ma che ne documentano con chiarezza gli interessi fondamentali: da una parte una spiccata attenzione alla ricerca locale, ai movimenti di massa e alle condizioni socioeconomiche dell’area apuana; dall’altra una forte appassionata attrazione verso le tradizioni politiche, la cultura, l’etica del socialismo italiano. Studiate soprattutto attraverso i profili degli eretici e degli irregolari, obbedendo a una intima ispirazione libertaria e a un gusto filologico e ?romantico? per gli uomini del socialismo tra fine ?800 e Prima Guerra mondiale. L’interesse per la storia locale rientra in una robusta tradizione di ?storia del movimento operaio e socialista?; è significativa la vicinanza di Gestri a Giorgio Candeloro, esponente a suo tempo della generazione che aprì la strada alla storiografia della sinistra italiana del dopoguerra. La passione per le vicende minori e per le eresie testimonia d’altra parte il rigore etico dell’uomo, la sua viva partecipazione alla politica e la forte rispondenza tra le componenti della sua vita culturale: ?[?] il desiderio di rivisitare le origini del movimento, che [?] sono pure, autentiche, rivoluzionarie, prima che il movimento, passando sul terreno dell’organizzazione strutturata e permanente, perda la sincerità delle sue fonti, iniziando appunto a fare politica, a secolarizzarsi? (p. 174). Le parole stanno in un documento (Lettere di dimissioni dal Partito Socialista Italiano, del 1992) che vale come dichiarazione di principi etico-politici e allo stesso tempo come definizione del significato che la ricerca storica, la riflessione e il dibattito hanno rivestito per Gestri e per la generazione cui lui stesso apparteneva. La storia come radice viva di un impegno politico vissuto rigorosamente, come strumento di conoscenza e come promozione di coscienza: costruzione di una memoria talvolta intesa come galleria degli antenati illustri, ma più spesso come restituzione al presente di un patrimonio ricco e vitale. Questa scelta, questo modo di vivere il mestiere dello storico, ha certo avuto dentro di sé molti motivi di debolezza e molte contraddizioni. È stato tuttavia rappresentativo della coscienza di gran parte della storiografia formatasi negli anni ’60 dello scorso secolo; ed ha soprattutto dimostrato di saper estendere la sua capacità euristica oltre i confini del mondo operaio e socialista, come ha fatto lo stesso Gestri nel suo ultimo volume (Le ceneri di Pisa: storia della cremazione. L’associazionismo laico nelle lotte per l’igiene e la sanità, 1882-1939, Pisa, Nistri-Lischi, 2001) in cui ha esplorato le storie e i valori dell’intero mondo laico postunitario.

Luigi Ganapini