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Luca Gorgolini – Emozioni di guerra. Le Marche di fronte ai grandi conflitti del Novecento – 2008

Luca Gorgolini
Roma, Carocci, 198 pp., euro 17,50

Anno di pubblicazione: 2008

Il volume di Luca Gorgolini, elaborazione di una tesi di dottorato in Storia e Informatica discussa presso l’Università di Bologna, ricostruisce l’impatto delle due guerre mondiali sulle Marche. Il libro, che si avvale della consultazione di una ampia serie di archivi pubblici e privati, è diviso in due parti, con una prima sezione dedicata alla Grande guerra, di cui sono protagonisti i coscritti della regione, e una seconda in cui si analizzano invece le conseguenze del passaggio del secondo conflitto mondiale sull’area marchigiana. Di questa seconda parte del libro, il protagonista è il territorio e la sua popolazione. L’elemento unificante del lavoro appare l’idea della guerra novecentesca come drammatico e straordinario momento di trasformazione dei singoli e della società.Alla analisi dei militari marchigiani impegnati nel primo conflitto mondiale, Gorgolini dedica pagine molto interessanti. Pur non offrendoci spunti nuovi circa la psicologia dei soldati trovatisi a combattere sul fronte in occasione della allora «guerra totale», l’a., lavorando con attenzione su molti testi autobiografici dei soldati, talora inediti, ci restituisce con efficacia l’impatto di un conflitto altamente tecnologico e spersonalizzante sui combattenti, con una intelligente incursione nel campo del «fronte interno». Spicca in questa prospettiva l’attenzione dedicata alle donne e al lavoro da loro svolto mentre gli uomini erano impegnati in prima linea, sottolineando anche l’emergere di conflitti intra-familiari tra anziani e giovani, frutto della alterazione delle tradizionali e consolidate abitudini di conduzione economica della famiglia patriarcale. Anche se le stesse lettere analizzate dimostrano come tale situazione, pure accettata, fosse vissuta come fenomeno straordinario e transitorio. «Come fai tu mi sta bene, nel mio ritorno mi consegnerai il comando», scrive alla moglie il marito dal fronte (p. 82).La parte dedicata al secondo conflitto mondiale si presenta invece come una analisi più generale della società marchigiana di fronte alla guerra, e in particolare alla presenza del fronte sul territorio. Seguendo uno schema consolidato, l’a. esamina il fenomeno dello sfollamento e della progressiva riduzione dei consumi, avvalendosi anche delle letture censurate dalle autorità. In tale contesto le campagne divennero sempre più centrali per la sopravvivenza dell’intera società in cui si sviluppò l’importante frattura rappresentata dall’esperienza resistenziale. Quest’ultima, pure incapace di strutturarsi in maniera articolata a causa della breve permanenza del fronte, spostava decisamente a sinistra l’universo mezzadrile, anche in virtù del dispiegarsi di fenomeni di «resistenza civile» come l’aiuto ai prigionieri alleati e l’opposizione alle requisizioni alimentari di fascisti e tedeschi. Proprio il risveglio del mondo contadino viene individuato da Gorgolini come il segnale più chiaro della fine della perifericità della regione, frutto indiretto della dimensione totale del secondo conflitto mondiale, innescando il passaggio alla società dei consumi di massa.

Tommaso Baris